Reguzzoni: “Tolto il Nord, a Pontida solo propaganda personale di Salvini”
L'ex capogruppo leghista è oggi alle prese con il suo movimento, Grande Nord, e non risparmia critiche all'attuale Lega. "Per la prima volta hanno negato la parola a Umberto Bossi, il fondatore"
«Dal palco è sparita la parola Nord, negano la parola a Bossi e Salvini ha detto che la prima cosa che farà al governo è abolire le leggi anti-fascismo (come fosse la priorità del Paese). Questa non è più Pontida, simbolo storico di lotta per la libertà, è solo propaganda personale». Marco Reguzzoni, ex capogruppo leghista e fondatore di Grande Nord, commenta così l’appuntamento di Pontida durante il quale, per la prima volta, è stata negata la parola a Umberto Bossi, il fondatore e leader storico della Lega.
«Non entro nel merito delle dinamiche interne alla Lega – commenta Roberto Bernardelli, presidente di Grande Nord -. Bossi uscirà o no? Può essere importante ma non fondamentale. Il fatto è che Salvini ha spostato il baricentro dell’azione politica del partito dalle ragioni del Nord a sé stesso, sognando un’incoronazione a leader del centrodestra grazie alla sua discesa al Sud i cui scarsi risultati sono sotto gli occhi di tutti»
Reguzzoni oggi guida la formazione Grande Nord, che fin dal nome fa propria la battaglia nordista che fu della Lega, ponendosi in alternativa al carroccio di oggi, quello di matrice staliniana. «Grande Nord – conclude Bernardelli – vuole diventare il contenitore antipartitico a difesa delle istanze di quelle regioni che rappresentano la locomotiva del Paese, schierandosi a sostegno del referendum sull’autonomia e soprattutto presentandosi alle prossime elezioni regionali lombarde e alle politiche con il proprio simbolo e candidato».
«La voglia di autonomia e riscatto del Nord non si può cancellare – dice Reguzzoni – ed è proprio per questo che Grande Nord dà appuntamento a tutti il 7 ottobre all’Hotel dei Cavalieri di Milano per gli Stati Generali del Nord. Si tratta di dar vita, al di là delle appartenenze partitiche che sono ormai superate, ad un grande movimento che tuteli come un sindacato gli interessi del Nord e raccolga il testimone della battaglia contro il centralismo e contro i partiti».
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