La foto di Simone Raso premiata negli USA
Il cacciatore mongolo ritratto dal fotografo, da anni collaboratore di VareseNews, ha conquistato la giuria del concorso "The Great Outdoors"
![foto simone raso fotografia aquila mongolia](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2017/09/foto-simone-raso-fotografia-aquila-mongolia-632920.610x431.jpg)
Simone Raso è una “firma” ben conosciuta dai lettori di VareseNews, soprattutto quelli appassionati di sport, perché da oltre dieci anni è il fotografo che racconta per immagini le partite dai campi di calcio e di pallacanestro e le corse di ciclismo.
La sua attività però, lo porta spesso anche a lavorare in altri ambiti e in Paesi lontani e a partecipare con le sue foto ad alcuni concorsi specializzati di respiro internazionale. Proprio uno di questi lo ha incoronato con il primo premio: si tratta del concorso “The Great Outdoors” organizzato dalla rivista statunitense PDN (Photo District News), poco nota in Italia ma cruciale punto di riferimento sul mercato americano dove conta quasi mezzo milione di lettori.
La foto è scattata sui Monti Altai in Mongolia, ritrae un cacciatore con la sua aquila e ha già raccolto grandi consensi in Italia e all’estero: «È vero, questo è uno scatto che mi sta regalando diverse soddisfazioni; prima è stata finalista al Siena International Photo Awards (SIPA) senza però essere premiata, poi ha ottenuto la Menzione d’onoro all’Oasis Photo Contest, ora è arrivato questo primo premio che mi fa un grande piacere» racconta Simone a VareseNews. «La cosa che più mi piace di questa foto è che aquila e cacciatore si fondono in un’unica apertura alare».
«La caccia con l’aquila – spiega il 41enne fotografo varesino – è un’antica tradizione della Mongolia, risale al 940 d.C ma ora sta scomparendo. Viene praticata dai Kazaki, un gruppo etnico di cui in Mongolia fanno parte 100mila persone e che rappresenta la minoranza più consistente del Paese. Vivono principalmente nella desolata parte occidentale, attorno ai Monti Altai, che si estendono dalla Cina alla Siberia passando per Mongolia e Kazakistan; una zona in cui le temperature invernali possono raggiungere anche i 40 gradi sotto zero. È in questo territorio che si possono trovare gli ultimi burkitshi, il termine kazako per indicare i cacciatori con le aquile».
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