Polita story, sequestrate case e società
Gli imprenditori ancora al centro della bufera, la gdf mette sotto chiave altri possedimenti dopo alcune operazioni "poco chiare"
Un nuovo atto giudiziario contro gli imprenditori Sandro e Antonello Polita. La guardia di finanza ha sequestrato conti correnti bancari, beni immobili e quote societarie di 5 aziende operanti nel settore immobiliare e della consulenza aziendale, a loro riconducibili. Il sequestro preventivo, disposto dal gip di Varese, serve per tutelare un presunto debito verso l’erario, nato dall’elusione di tasse derivanti da una complessa operazione di compravendita che avrebbe svalutato il reale valore di alcune attività.
Ma va ricordato che la procura di Varese, da almeno due anni, indaga sui Polita, ai quali ha già fatto fallire diverse società. Da questa vicenda derivano storie parallele come la vendita della clinica La Quiete, passata di mano ai Polita e oggi rivenduta a un gruppo estraneo a ogni accusa. Ma anche l’albergo dei mondiali di ciclismo costruito a Capolago con una procedura che aggirò il piano regolatore, o ancora le accuse dei Polita stessi rivolte al senatore Antonio Tomassini di tangenti e regalie in cambio di favori politici, e altro ancora.
In questo caso, ai Polita si contestano ancora giri di fatture e societari potenzialmente illeciti.
Alla luce delle condotte accertate, il pm Agostino Abate ha chiesto al Gip del Tribunale di
Varese, l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per
equivalente di un appartamento ubicato a Cugliate Fabiasco (VA), del valore di 870mila euro e
delle quote di 5 società, variabili dal 25% al 75%, per un importo pari a 3.207.500, intestate
non solo ai due imprenditori, ma anche ai loro familiari, e la somma di 26mila 700 euro depositata
presso un istituto di credito.
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