Traffico di rifiuti dall’Inghilterra all’Italia
Alla dogana di Ponte Chiasso fermato un autoarticolato proveniente dalla zona di Birmingham e diretto ad un'impresa varesina: secondo i documenti erano materie prime. Prime denunce e nuove indagini
Rifiuti trasportati come materie plastiche, dall’Inghilterra alla provincia di Varese: erano a bordo di un camion fermato dalla Guardia di Finanza alla dogana di Ponte Chiasso. L’autoarticolato, riconducibile ad una società rumena, veniva dalla zona di Birmingham ed era diretto ad una società italiana della provincia di Varese, nella "bassa", che avrebbe forse dovuto occuparsi delle successive operazioni di smaltimento.
Il mezzo è arrivato in dogana settimana scorsa e quando i finanzieri hanno controllato si sono accorti subito che il materiale trasportato era anomalo: "blocchi" cubici di plastica pressata, da un metro cubo, dove si riconoscevano filamenti di plastiche di origine diversa. Con l’aiuto dei tecnici dell’Arpa chiamati sul posto, sono state avviate le indagini che hanno consentito a finanzieri e doganieri di appurare che il carico (15 tonnellate complessive) era a tutti gli effetti un rifiuto e come tale il trasporto era carente di tutti gli adempimenti e la documentazione previsti dalle rigide norme che disciplinano la movimentazione dei rifiuti. Non sono mancati, durante il controllo, i tentativi da parte delle persone coinvolte nella spedizione di produrre falsi documenti di trasporto per giustificare una diversa natura della merce intercettata. In alternativa, secondo le fiamme gialle, i trasportatori avrebbero tentato di tornare indietro, per poi far entrare il carico passando da Paesi comunitari dove non sono previste barriere doganali.
Tra venerdì e sabato, conclusa la prima fase d’indagine, il Gruppo di Ponte Chiasso ha sequestrato l’ingente carico ed il mezzo utilizzato per il trasporto. Il trasportatore, un quarantenne rumeno, e i responsabili delle diverse imprese coinvolte sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per traffico illecito di rifiuti. La Guardia di Finanza sta portando avanti altre indagini per delineare il ruolo dell’impresa varesina destinataria dei rifiuti (se fosse consapevole o meno della qualità del materiale) e per capire se eventuali altre spedizioni siano state fatte passare in passato per materiale diverso dai rifiuti.
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