Clericò non sta tanto bene
Il difensore gioca la carta di una futura perizia psichiatrica perché l'indagato era in cura e inoltre ha dato versioni spesso sconclusionate sull'omicidio di Marilena Re
Nuovi particolari sull’omicidio di Marilena Re. Stando a quanto riferito dal legale, Vito Clericò soffrirebbe da tempo di problemi psichiatrici e si sta valutando l’ipotesi di sottoporlo a perizia psichiatrica.
Lo scorso aprile, senza consultarsi con il suo specialista, Clericò avrebbe infatti interrotto l’assunzione dei medicinali che gli erano stati prescritti. Decisione che, continua il legale “potrebbe avergli provocato squilibri tali da reagire in maniera inconsulta se sotto pressione”.
Secondo l’avvocato, Franco Rovetto, il 65enne “è in cura da diversi anni presso vari specialisti, l’ultimo proprio di Garbagnate Milanese, ma avrebbe smesso di prendere gli psicofarmaci, che gli erano stati prescritti, di colpo e secondo i pareri chiesti ai nostri consulenti, la brusca interruzione dei farmaci potrebbe aver prodotto uno squilibrio psichico”.
La vittima, Marilena Re, aveva prestato a Clericò e alla moglie 90mila euro, frutto della vendita di un immobile, e poi li aveva chiesti indietro all’uomo. Di qui, forse, secondo Rovetto, la reazione “con un gesto inconsulto, dovuto all’incapacità di gestire la pressione a causa dello scompenso psichico”.
Intanto dall’autopsia del cranio emerge che la sua testa decapitata sarebbe stata ricoperta con della calce liquida prima di essere gettata in un campo di Garbagnate Milanese (Milano). “Sul cranio della vittima risultano evidenti fratture facciali, ma non è ancora chiaro se provocate ante o post mortem, e non sembrerebbero visibili invece segni di oggetti utilizzati per colpire”, afferma ancora l’avvocato Franco Rovetto.
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