Fedez: “Si scrive schiavitù ma si legge libertà”

Il testo integrale dell'artista che domani, lunedì 4 marzo, sarà alla Casa del Disco di Piazza Podestà per presentare il suo nuovo disco

FEDEZ 
Si scrive schiavitù ma si legge libertà

Discorsi sull’umanità ne sento di tutti i tipi ma non siamo umani
siamo scimmie avvolte in bei vestiti figli senza valori ma molto ben
istruiti guidati da un sistema che da tempo ci ha inghiottiti
qui per
diventare grande ti serve davvero poco basta non finire dentro girone
degli invertiti
passare metà del tempo a sputare su chi è diverso per poi
nel tempo libero andare coi travestiti
ma questa è la mia nazione che pesa
sulle mie scelte gridando rivoluzione ma con le braccia conserte ora
che il beneficio lascia spazio benestare capisco quanto è avvilente
morire senza notare
nessun istinto di fuga solo un trascinarsi gli
uni sugli altri dentro una sovrappopolata cisterna
convinti ormai che il
mondo non ci avrebbe mai cambiati ci sentivamo pronti ma non lo
siamo
mai stati max qua la verità è che si scrive schiavitù ma si legge
libertà scambio segni di pace al ballo degli emarginati ma è difficile
abbracciarsi quando hai i polsi legati ma qua la verità è che si scrive
schiavitù ma si leggi libertà
a cercare propaganda dei messaggi
insoliti non ho il carisma l’ autostima dei tuoi personaggi scomodi sono
finto quanto te sono falso quanto te solo l’ultimo degli stronzi e
il primo degli ipocriti
Se Dio c’ha fatto a sua somiglianza non
credere al suo sguardo perché è lui che ci ha insegnato a saper piangere a
comando e dove c’è sofferenza c’è sempre dietro un guadagno e
se Dio
non esistesse beh dovrebbero inventarlo e anche se non siamo
realmente dietro le sbarre questo mondo è una prigione con la cella un
po’ più grande e prendere frasi fatte ficcarcele dentro in testa è
il modo più intelligente per dire quel che non penso e se il mondo
ti esclude chiudi nel tuo universo ma nulla che gira intorno si giri
intorno a te stesso convinti ormai che il
mondo non ci avrebbe mai cambiati ci sentivamo pronti ma non lo
siamo mai stati max qua la verità è che si scrive schiavitù ma si legge
libertà scambio segni di pace al ballo degli emarginati ma è difficile
abbracciarsi quando hai i polsi legati ma qua la verità è che si scrive
schiavitù ma si leggi libertà
mangiare un piatto di polvere condito 
con il sudore ma basta un po’ di successo ne dimentichi il sapore
mio padre aveva ragione Guccini aveva ragione a far canzoni non si fanno le
rivoluzioni convinti ormai che il
mondo non ci avrebbe mai cambiati ci sentivamo pronti ma non lo
siamo mai stati max qua la verità è che si scrive schiavitù ma si legge
libertà scambio segni di pace al ballo degli emarginati ma è difficile
abbracciarsi quando hai i polsi legati ma qua la verità è che si scrive
schiavitù ma si leggi libertà

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Marzo 2013
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