“Togliamo i cartelli Varés…e torna il tricolore”
Il vicesindaco Daniele Zanzi vuole cancellare i simboli dell'era padana, ma avverte: "Non è anti-leghismo, è anti-provincialismo"

La proposta non è nuova, ma il vicesindaco Daniele Zanzi, questa volta, fa sul serio. “La porteremo presto in giunta – osserva – ma non pensiate che sia un’idea contro la Lega Nord. Non c’è la volontà di essere antileghisti, ma di togliere la città di Varese dal provincialismo”.
La mossa, dunque, è quella di eliminare i cartelli in dialetto che la Lega Nord, negli anni scorsi, ha posizionato all’ingresso della città. Addio quindi “Varés” e avanti con “La città in un giardino”.

Il vicesindaco è molto deciso e osserva: “Lo so bene che questa non è una priorità, ma fa comunque parte di un disegno complessivo della città e del messaggio che vogliamo dare a chi arriva. Io non ho certo paura del dialetto, lo conosco bene e lo parlo. Mio padre mi parlava in dialetto e amo le nostre tradizioni, ma Varese deve uscire dal provincialismo”.
Zanzi riflette anche sulla nuova iscrizione che intende far mettere nei cartelli: “Non credo vada bene scrivere ‘Città Giardino’ perché si tratta di un concetto filosofico ben preciso, nato alla fine della rivoluzione industriale inglese, e stava ad indicare piccole città di 30mila abitanti, senza industria, immerse nel verde e contrapposte alle città piene di fabbriche dell’epoca. In questo caso invece, si vuole dire con ‘La città in un giardino’ che Varese cresce e si sviluppo all’interno di un contesto naturale”.
Ma non solo, il vicesindaco intende anche apportare altre innovazioni simboliche alla città: “La bandiera sulla torre civica dovrà essere sostituita – asserisce – è più corretto posizionare una bandiera con il simbolo della città di Varese. Durante le feste nazionali, invece, come il quattro novembre, andrà sostituita temporaneamente con la bandiera tricolore”.
La sostituzione dei cartelli in dialetto è inserita nei punti programmatici dell’intesa tra la lista del vicesindaco, Varese 2.0, che esprime un assessore e due consiglieri, e quella di Progetto Concittadino, che esprime un assessore (Dino De Simone) e un consigliere.
Quanto ai cartelli, va detto che da anni non se ne parlava più. La Lega Nord li usò nella sua battaglia egemonica per la conquista del nord, ma spesso, come accadde con il sole delle alpi disegnato sulla rotonda di piazza Monte Grappa, furono più che altro delle boutade politiche accettate dagli alleati del Carroccio pur di mantenere gli equilibri di potere e bollate dal centrosinistra come “pagliacciate arroganti”.
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Proporrei anche un cambio di nome, Varese sa un po’ di retrogrado. Qualche proposta nuova ne abbiamo? Dai, io ci credo!