Giovanni Mongiano incanta il pubblico di Cuasso
Tanto pubblico e applausi calorosi ieri sera per l'attore piemontese che recitò nel teatro del Popolo di Gallarate senza nemmeno uno spettatore. Il 12 novembre sarà a Varese con "Il fu Mattia Pascal"
Uno spettacolo delizioso, profondo ma al tempo stesso lieve, con un solo attore in scena ma vivace come recitasse un’intera compagnia. Giovanni Mongiano ieri sera ha incantato il numeroso pubblico del Nuovo Teatro di Cuasso con il suo “Improvvisazioni di un attore che legge”, uno spettacolo che parla della fatica e della solitudine di chi ha scelto di dedicarsi anima e corpo al teatro, ma che è anche un’appassionata dichiarazione d’amore per il palcoscenico.
Lo stesso spettacolo che, con un gesto di grande forza e poesia, l’attore scelse di recitare al Teatro del Popolo di Gallarate la sera dello scorso 8 aprile, quando si trovò di fronte ad una platea letteralmente deserta, senza nemmeno uno spettatore. Un “irrefrenabile impulso di recitare solo per se stesso” che si è trasformato in una notizia che ha letteralmente fatto il giro del mondo e lo ha reso famoso persino oltreoceano.
Scritto dallo stesso Mongiano, “Improvvisazioni di un attore che legge” ha un ritmo travolgente e tanti spunti e sollecitazioni per il pubblico che con garbo e ironia viene spinto a farsi qualche domanda sulla propria cultura teatrale e sulle sue “frequentazioni” con i testi di Shakespeare e Pirandello.
Mai sopra le righe, anche quando potrebbe permetterselo, l’attore piemontese offre una straordinaria prova della sua versatilità e della sua bravura e riempie letteralmente lo spazio scenico, allestito con pochi elementi, essenziale e volutamente retrò.
Con il suo Matteo Sinagra Mongiano diverte, commuove e fa pensare, e il pubblico di Cuasso l’ha ringraziato con calorosi e meritatissimi applausi.
«Siamo davvero felici di aver aperto la nuova stagione con lo spettacolo di Giovanni Mongiano – ha detto presentando la serata il nuovo direttore artistico del Teatro, Paolo Franzato – Perché è un grande attore, ma anche perché la sua scelta di recitare a teatro deserto, quella famosa sera a Gallarate, è qualcosa di molto simbolico e poetico, e anche emblematico di questi nostri tempi, dove la solitudine non è solo quella del teatro senza nemmeno uno spettatore, ma è la solitudine, la fatica, del teatro di fronte ad una società e ad istituzioni sempre meno attente, e anche, molto spesso, la solitudine tra colleghi».
Soddisfatto della serata anche Simone Pedoja, il nuovo presidente della Pro loco di Cuasso, che gestisce il teatro: «Ad occhio – ha detto, scherzando con il pubblico – abbiamo superato i numeri del Teatro del Popolo di Gallarate – Per noi e per il nostro teatro davvero un onore avere iniziato la nuova stagione stagione con un grande attore come Mongiano».
Chi non ha potuto essere ieri sera a Cuasso, potrà rifarsi domenica prossima: il 12 novembre, infatti, l’attore piemontese sarà nuovamente in scena, questa volta al Teatro Apollonio di Varese (alle 16,30), dove presenterà “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello in un suo personale adattamento.
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