Illuminazione 2.0: tante opportunità dietro a una lampadina
Il passaggio al Led ha aperto scenari che vanno ben oltre il risparmio energetico. Presentato lo studio della Liuc Business School durante l’Efficiency day Univa
Il passaggio dall’illuminazione con tecnologia convenzionale al Led ha aperto scenari che vanno ben oltre il risparmio energetico. Anche mediante l’automazione e la connettività, i sistemi più recenti permettono di valorizzare gli spazi aziendali così come gli aspetti funzionali dell’illuminazione, la produttività e la sicurezza dei lavoratori. E, per un’impresa, tutto questo significa potenziare il proprio business.
Non tutti i manager e gli imprenditori sono, però, al corrente dei tanti vantaggi che i sistemi di gestione dell’illuminazione e i sistemi avanzati che abilitano all’Internet of Things possono offrire. Il tema è stato posto al centro dello studio “Il valore aggiunto nell’adozione di sistemi di illuminazione avanzati. Un’indagine nel tessuto industriale della provincia di Varese”, curato da Emanuele Pizzurno PhD Deputy Director Institute for Entrepreneurship and Competitiveness Liuc Business School e Massimo Raboni PhD LIUC Business School, svolto in collaborazione con l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese e SPI POWER (la divisione energia della società di servizi alle imprese di Univa, SPI – Servizi & Promozioni Industriali Srl) e con il supporto di Philips Lighting. Una ricerca da cui emerge una scarsa propensione all’adozione delle tecnologie di illuminazione più avanzate e “intelligenti”, spesso dovuta ad una non perfetta conoscenza delle grandi novità del settore e delle sue potenzialità.
A fare eccezione a questo scenario generale sono, però, gli imprenditori più propensi agli investimenti innovativi o a capo di aziende con esigenze specifiche legate ai sistemi di illuminazione, come quelle di resa cromatica nel settore tessile o alla valorizzazione di merci e ambienti nel settore commerciale.
Su un campione di aziende quasi esclusivamente manifatturiere (89%) e in particolar modo di piccole dimensioni (circa il 50%), la situazione è di ottima conoscenza delle tecnologie Led (99%) con il 71% delle realtà intervistate che hanno già installato queste tecnologie o sono in procinto di abbandonare quelle convenzionali. Noto il vantaggio economico derivante dai ridotti consumi energetici e dalla lunga vita utile; meno noti, invece, i benefici indiretti (sicurezza operatori, resa cromatica, produttività) che l’illuminazione a Led procura.
L’analisi delle competenze sui sistemi di gestione della luce (che regolano l’illuminazione in base all’apporto di luce naturale e/o alla presenza di persone o mezzi), restituisce un certo divario tra conoscenza e adozione dei sistemi più sofisticati: se l’80% del campione dichiara di conoscerli, soltanto il 25% li ha già installati o ha intenzione di farlo.
I sistemi cosiddetti intelligenti, che abilitano all’Internet of Things, consentono il collegamento e la gestione dell’apparecchio luminoso da remoto, l’utilizzo della luce per creare atmosfere e valorizzare ambienti e prodotti e la raccolta di informazioni attraverso device presenti negli apparecchi luminosi (presenza di persone, utilizzo degli spazi, ecc.). Questi sistemi sono i meno conosciuti (circa il 40% è del tutto ignaro delle opportunità). La varietà dei benefici emersi è molto ampia ma restano scarse le previsioni di installazione (meno del 6%) da parte dei vari referenti aziendali.
In conclusione lo studio ha dimostrato che, pur in presenza di tecnologie per l’illuminazione che presentano grandi potenzialità, l’adozione delle stesse è ancora limitata. L’ostacolo maggiore è rappresentato da una bassa conoscenza delle soluzioni e dei benefici ottenibili con l’automazione e la connessione in rete degli apparecchi nonché dell’utilizzo della luce per creare atmosfere e benessere negli ambienti di lavoro.
«La luce ha infatti un effetto riconosciuto sul comportamento e la produttività degli individui, ma meno conosciute sono le potenzialità della tecnologia LED come abilitatore di business», afferma Corrado Massone, direttore marketing, Philips Lighting Italia Grecia e Israele. «Indoor positioning per le attività commerciali, l’asset tracking nella sanità, la personalizzazione e la gestione degli spazi negli uffici sono alcuni esempi di Connected Lighting, applicazioni di sistemi e apparecchi d’illuminazione che permettono di offrire servizi innovativi a clienti e operatori – continua Massone -. La luce, dunque, non solo per illuminare le attività commerciali, ma per attrarre, intrattenere e convincere all’acquisto. Ogni settore e ogni azienda può trovare uno scenario innovativo da realizzare o una sfida da affrontare con l’illuminazione».
«Aiutare le imprese a ripensare i propri sistemi di illuminazione andando oltre la sola riduzione dei consumi: è questo l’obiettivo che, come Unione Industriali, ci poniamo con il secondo Efficiency Day UNIVA. Le nuove frontiere dei sistemi di illuminazione nell’era dell’Internet of Things – dichiara il direttore dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Vittorio Gandini – permettono di fare della “luce” un asset strategico su più fronti. Oggi siamo qui a parlare di questo. Non vogliamo solo presentare i risultati di un’importante ricerca. Siamo qui per condividere conoscenza e per creare valore a vantaggio del sistema imprenditoriale attraverso lo sviluppo di nuovi atteggiamenti culturali, prima ancora che tecnici o tecnologici. Un’attività che non si esaurisce nel lasso di tempo di un convegno. Abbiamo, attraverso il Consorzio Energi.Va, acquisito la giusta massa critica per contare sul mercato libero. Abbiamo, attraverso SPI Power (la divisione energia della nostra società di servizi alle imprese, SPI Srl) maturato l’esperienza necessaria per rendere energeticamente efficiente qualsiasi impresa del nostro territorio. Il consiglio, dunque, più che l’appello è: usateci. L’energia è uno di quegli ambiti in cui le competenze dell’Unione Industriali possono fare la differenza nella crescita competitiva del sistema produttivo».
«L’illuminazione è uno di quegli ambiti tecnologici che negli ultimi anni si è straordinariamente evoluto», sostiene Emanuele Pizzurno, Liuc Business School, capo progetto della ricerca presentata oggi. «Le imprese devono essere portate a conoscenza delle molteplici opportunità che vanno oltre l’indiscusso e apprezzabile beneficio del risparmio energetico. E poi accompagnate nella scelta delle soluzioni più adatte al loro contesto specifico, infatti la varietà e complessità delle tecnologie disponibili può disorientare manager e imprenditori. Sarebbe, inoltre, di grande utilità per i decisori aziendali disporre di strumenti che consentano di qualificare e quantificare tutti i benefici ottenibili».
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