Elicotteri all’India, Orsi e Spagnolini assolti per insufficienza di prove
La Corte d'Appello ribalta la sentenza che era stata annullata dalla Cassazione sulle presunte tangenti ad un funzionario indiano per ottenere la fornitura di 12 elicotteri per il governo indiano
Assolti per insufficienza di prove. L’ex-direttore di Agusta Westland Bruno Spagnolini e l’ex-amministratore delegato Giuseppe Orsi (foto) sono stati assolti nel processo d’appello bis per le presunte tangenti al maresciallo dell’aeronautica indiano Sashi Tyagi in cambio di una modifica alla gara d’appalto per la fornitura di 12 elicotteri Vip per il trasporto dei membri del governo del valore di 556 milioni di euro.
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Secondo i giudici di Milano, dunque, non è possibile condannare i due ex-manager dell’allora Finmeccanica (oggi Leonardo) in quanto non sarebbe provata la corruzione internazionale. Si tratta dell’ennesimo colpo di scena in questo procedimento che ha visto una condanna in primo grado per false fatturazioni (e assoluzione per la corruzione internazionale), condanna per entrambi i reati in secondo grado e annullamento delle condanne da parte della Cassazione che ha rimandato la vicenda alla Corte d’Appello.
La vicenda risale al periodo 2008-2010 quando la società di Cascina Costa si aggiudicò la commessa dal governo indiano per la realizzazione di 12 elicotteri Aw101. Secondo la Procura di Busto Arsizio quella gara fu vinta grazie alla mediazione di Guido Haschke e Carlo Gerosa che, tramite una serie di società in Tunisia e conti alle Mauritius, fecero transitare circa 50 milioni di euro sui conti del maresciallo Tyagi e dei suoi fratelli per aver fatto abbassare la quota di volo nel bando e permettere alla società elicotteristica italiana di partecipare e vincere la gara.
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