Polinelli rivoluziona la logistica sacrificando 7 posti di lavoro
Aperta la procedura di licenziamento collettivo, trattativa in corso con Cgil e Cisl. Lauber (ad): «La negoziazione è gestita molto bene, troveremo la soluzione meno dolorosa possibile»
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In questi anni di crisi si è sempre detto che una volta fuori dal tunnel le aziende dovevano farsi trovare pronte alla ripresa. La Polinelli srl di Daverio, azienda specializzata nell’occhialeria controllata dal colosso francese Essilor, per non mancare all’appuntamento ha deciso di “rivoluzionare” il reparto della logistica, esternalizzando il servizio e aprendo una procedura di licenziamento collettivo per 8 posti di lavoro.
La Polinelli srl, seppure fa parte di un grande gruppo industriale quotato in borsa, è la classica piccola azienda del distretto varesino. Attualmente dà lavoro a 73 persone e ha un fatturato di circa 19 milioni di euro (Fonte: Polinelli srl).
UNA SCELTA STRATEGICA
Non si tratterebbe di un semplice taglio di costi. Affidare la logistica a un big del settore, secondo i dirigenti, dovrebbe rendere più efficiente l’azienda di Daverio. «La grande distribuzione – spiega Edoardo Lauber, amministratore delegato della Polinelli srl – richiede velocità e consegne rapide. La logistica non è il nostro core business e questa riorganizzazione risponde a criteri di coerenza».
È anche molto probabile che si spenderà di più, affidandola all’esterno, ma questo permetterà di fornire in tempi accettabili i servizi che vengono richiesti dalle grandi piattaforme di distribuzione.
«Abbiamo chiesto un piano industriale – dice Pino Pizzo segretario generale della Filcams Cgil – perché al netto degli esuberi volevamo sapere quali fossero gli investimenti programmati. L’azienda da parte sua ha risposto con un piano di riorganizzazione con nomi e responsabilità. Noi continueremo, anche dopo l’accordo, a monitorare il rispetto degli impegni presi per non dover dire un giorno che quegli 8 posti di lavoro sono stati sacrificati invano».
I TERMINI DELL’ACCORDO
Le trattative con i sindacati di categoria, Filcams Cgil e Fisascat Cisl, procedono spedite. Dopo quattro incontri, gli esuberi da 8 sono già diventati 7 e le fondamenta dell’accordo sono ampiamente condivise: uscita su base volontaria accompagnata da ammortizzatore sociale, sistema di incentivi, percorsi di riqualificazione professionale e di outplacement. Non si escludono nemmeno i contratti di solidarietà.
«Noi siamo un’azienda del territorio e la reputazione è importante quanto il prodotto – conclude Lauber -. Non stiamo sacrificando posti di lavoro per intascarci quei soldi ma per allineare la nostra azienda con le richieste del mercato. La negoziazione è gestita molto bene e troveremo la soluzione meno dolorosa possibile».
Il prossimo incontro tra le parti è previsto nella sede dell’Unione industriali della provincia di Varese il 14 marzo.
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