Milano Digital Week: la città è connessa. Parola di Nicola Zanardi
Intervista al curatore della prima settimana dedicata al digital nel segno della partecipazione
![varie varese](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2018/03/varie-varese-661753.610x431.jpg)
Dopo la Fashion, Design, Arch Week Milano non poteva non avere la sua Digital Week che dal 15 fino al 18 marzo “connette” l’intera città in un confronto tra addetti del settore, semplici cittadini, curiosi con i suoi 450 eventi. Abbiamo raggiunto Nicola Zanardi, varesino, Ceo di Hublab e tra i curatori dell’evento.
Come nasce l’idea?
«Abbiamo lanciato una call a ottobre, con la volontà di mappare Milano e creare una occasione per interagire be to be, allargare la base delle relazioni e trovare degli attori attivi. La risposta è stata incredibile tanto che a un certo punto siamo stati costretti a chiudere il calendario. Un risultato incredibile se pensiamo che sono tutti eventi autoridotti».
L’iniziativa è promossa dal Comune di Milano in collaborazione con il Team per la Trasformazione Digitale e realizzata da Cariplo Factory, in collaborazione con IAB e Hublab e grazie ai main partner AutoScout24, BMW Italia, Fastweb, Intesa Sanpaolo, Nexi, Samsung Electronics Italia e TeamSystem
Qual è lo spirito che guida questa prima edizione?
«Il claim con cui siamo partiti è “Milano connette Milano”. Il disegno del puzzle non è ancora pienamente definito, perché sono tantissime le realtà che operano in questo settore ma piano piano i pezzi si stanno componendo e questa prima edizione è stata molto importante. La volontà è quella di far comprendere quanto la qualità della vita, la salute, la sicurezza e molti altri aspetti della vita passino necessariamente dalla digitalizzazione»
Come si può definire il visitatore tipo degli incontri?
«Non ne esiste uno in particolare. In questi giorni ho partecipato a molti incontri seguiti a giovani esperti o pensionati curiosi di capire. Il target è molto trasversale e questo ci fa molto piacere proprio perché l’approccio voleva essere inclusivo, trasversale e partecipativo».
Lei ha vissuto molti anni a Varese, come si pone la provincia in questo ambito?
Torno adesso da un panel dedicato alle realtà della Lombardia e quello che è emerso è che la provincia in alcuni casi reagisce meglio della metropoli. Se una volta la produzione era in provincia e a Milano si vestiva il prodotto con il maketing e la comunicazione adesso anche le città più decentrate hanno qualcosa da dire. La provincia è un crogiolo di intelligenze e innovazione.
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