Una cordata di clienti-imprenditori nel futuro della Mam
Esclusa per il momento l'ipotesi di fallimento, alcuni clienti già presenti in azienda hanno garantito l'approvvigionamento di rame necessario per la produzione. I lavoratori si autotassano per comprare la carta igienica

Quella che stanno vivendo i lavoratori della Mam spa di Morazzone è una situazione a dir poco bizzarra. L’azienda metalmeccanica, controllata per il 98,95 % dai cinesi attraverso la Italy Sungea Investement srl unipersonale e per la quota rimanente dalla proprietà originaria rappresentata da Maura e Angelo Magnani, per il momento e per fortuna non fallirà.
Dopo l’annuncio fatto dai rappresentanti dell’azionista di maggioranza, i libri non sono stati più portati in tribunale. Anzi, sono stati fatti gli approvvigionamenti di materia prima, in particolare di rame, per dare continuità alla produzione, saldate le bollette e pagati gli stipendi di marzo. «Alcune azioni fatte dalla proprietà non sono coerenti con un’ipotesi di fallimento. Il sindacato ha garantito il pagamento degli stipendi per intero e il quadro è sostanzialmente cambiato anche se la proprietà in azienda ancora non si vede» commenta Nino Cartosio della Fiom Cgil.
Dietro questo cambio repentino di scenario, ci sarebbero dei clienti, già presenti nella Mam, che si sarebbero fatti carico di sostenere economicamente la produzione poiché non possono rinunciare ai collettori dell’azienda di Morazzone, garantendo così anche un certo flusso di cassa attraverso il rispetto di alcune commesse già in portafoglio. «La Mam è un presidio industriale importante, non solo per l’Italia, perché la qualità dei suoi collettori serve due settori importanti come quelli dell’elettrodomestico e dell’auto. Questo giustificherebbe l’interessamento esterno per dare continuità alla produzione» dice Fabio Dell’angelo della Uilm.
La domanda che ci si pone è quanto potrà durare questa situazione e soprattutto se potrà durare. Esclusa dunque un’autogestione degli stessi lavoratori, rimane l’ipotesi di una cordata di imprenditori già presenti in questa fase che potrebbero in un futuro non troppo lontano rilevare e rilanciare l’azienda. Si tratta di un’ipotesi, perché la situazione della Mam non si è aggravata nell’ultimo anno, ma è critica almeno dal 2014, anche a causa della crisi economica.
Nel frattempo, circa 100 lavoratori continuano a lavorare, mettendo due euro a testa per comprare la carta igienica e i detersivi per la pulizia dei bagni. Pulizie che naturalmente fanno loro.
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