Piazza Risorgimento senza panchine? “Una punizione che danneggia tutti”
Giovanni Pignataro, ai tempi del centrosinistra, aveva seguito il progetto di intervento sulla piazza. "Abbandonate le altre iniziative che avevamo previsto"
«È una punizione che danneggia tutti, non solo chi sta lì a bere, ma anche le mamme con il passeggino, i nonni con i nipotini». Giovanni Pignataro, ex vicesindaco ai tempi del centrosinistra, è quasi stupito dalla rimozione delle panchine da Piazza Risorgimento, decisa dall’amministrazione Cassani.
«Mi sento quasi in colpa, per aver sollevato la questione in consiglio comunale», dice con un un po’ di amarezza e stupore Pignataro. Il capogruppo del Pd era infatti intervenuto lunedì scorso all’inizio della seduta, segnalando le condizioni preoccupanti della piazza. Con quella frequentazione da parte di persone con problemi di dipendenze da alcol, che stava man mano allontanando le persone dallo spazio pubblico, anche quelle che erano tornate a frequentare lo spazio (nella foto: il giardinetto alla sera di giovedì 19 aprile, senza panchine si sono spostati sui giochi per bambini).
«L’avevamo detto» ha commentato ieri Giuseppe De Bernardi Martignoni. «Il parchetto che hanno fatto ha portato lì la gente che viene a bivaccare» accusa il consigliere di Fratelli d’Italia.
«Il tema è cercare di vivacizzare, non togliere le panchine» ribadisce perà l’ex vicesindaco e assessore all’urbanistica, che con la collega di giunta Cinzia Colombo aveva seguito il progetto di rinnovo della piazza.
In questo senso, Pignataro replica alle critiche ricordando che «l’inserimento del parchetto non era l’unica mossa», ma un tassello di un progetto più ampio, poi interrotto dal cambio di amministrazione. Ricorda così «non si è voluto fare il mercato rionale», che c’era prima del 2007 e che avrebbe rappresentato – secondo l’idea iniziale del centrosinistra – un altro “presidio di normalità” in piazza. «E poi pensavamo di fare iniziative anche in quello spazio pubblico, senza concentrare tutto in centro. Non si è fatto più niente».
Che oggi ci siano spesso persone con comportamenti che rendono poco appetibile lo spazio, è vero. Così come è vero che, appunto, la frequentazione di famiglie sembra essere un po’ in flessione, anche solo rispetto allo scorso anno. L’amministrazione Cassani ha puntato anche sui divieti di vendita di alcol e sulle sanzioni (che pure ci sono state), ma non è bastato.
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