Qualcosa si muove, a Samarate
L'amministrazione segna un po' il passo, c'è stato il rimpasto e qualche novità. Nel frattempo però più di un segnale viene dal mondo associativo, senza paura di sognare anche "in grande"
Finita un po’ in secondo piano negli ultimi anni, anche a confronto con altre cittadine di dimensioni simili, Samarate da qualche tempo è tornata a fare capolino (in positivo) sulle pagine dei giornali. Sia chiaro: di notizie minute – qualche evento, i report dell’attività amministrativa – e di segnalazioni di problemi ce ne sono sempre state, nel tempo, anche nei mesi più sonnolenti. È interessante, però, notare anche un certo rinnovato attivismo della cittadina: piccoli progetti ma anche qualche mossa ambiziosa.
Prendiamo per esempio la Fondazione Montevecchio: il 2017 era stato un anno molto in sordina, per qualche mese è rimasta senza un presidente, guidata dal solo vice. All’inizio del 2018 – in contemporanea con il rinviato e un po’ faticoso rimpasto della giunta Tarantino – si è rimessa in marcia con la nomina da parte del sindaco del nuovo consiglio d’amministrazione. Che ha dato il via subito a tante iniziative nuove, l’ultima è l’incontro con Milena Di Gennaro, sul tema della violenza sulle donne, previsto venerdì 4 maggio, con la partecipazione anche di altre voci del territorio. Ma ci sono anche progetti più a lungo termine: come quello dell’ “abbraccio blu”, l’anfiteatro di ortensie che – nell’arco di qualche anno e con il coinvolgimento della cittadinanza – si vorrebbe realizzare intorno alla storica villa, che quest’anno compie 110 anni. Un progetto che ha la portata per farsi notare anche fuori dal confine comunale.
L’intervento a Villa Montevecchio è promosso dalla Fondazione insieme all’associazione Iris, che è un’altra delle novità significative spuntate nel 2018. Un’associazione che ha mobilitato energie puntando, da subito, su progetti – per così dire – ad alta visibilità. Se infatti l’anfiteatro di ortensie al Montevecchio è un progetto di lungo termine, una certa eco – più locale – ha avuto da subito un altro intervento, la “mezzaluna fiorita” creata con impegno dai volontari di Iris. «I vicini di casa, che prima ci guardavano come fossimo matte, dopo un po’ si sono messi anche loro a curare un angolo di verde vicino alla “mezzaluna”» spiega Emanuela Signorini, coordinatrice dell’area “verde” di Iris. È un esempio piccolo da non ingigantire, ma a suo modo significativo: se si mette in gioco qualche energia, altre energie vengono liberate. È forse troppo presto per capire se davvero ci si trova di fronte a un trend generale positivo, però è una dinamica che forse merita di essere colta (e spiegata).
Una spiegazione la avanza Eliseo Sanfelice, ex consigliere comunale e oggi voce critica orfana di un gruppo politico. Sanfelice parla di «una consapevolezza che in questi due o tre anni, di fronte a una politica sonnolenta e litigiosa, si sono sviluppati quasi degli “anticorpi”». Insomma, un certo attivismo sarebbe maturato anche per reazione alla stasi dell’amministrazione comunale, che negli ultimi due anni ha fatto un po’d i fatica, frenata anche da attriti tra i partiti. Non che non sul versante amministrativo si sia mosso nulla (in particolare in alcune aree) ma in altre realtà paragonabili per dimensioni – prendete Malnate o Somma o la poco più grande Cassano Magnago – c’è un clima più vivace. Del resto, la stessa riorganizzazione della giunta testimonia la necessità di cambiare un po’ di assetti e di rimettere in moto il quadro, non solo come conseguenza dell’elezione in Parlamento del sindaco Leonardo Tarantino.
Insieme alla giunta, come si diceva, è stata nominata anche la direzione della Fondazione Montevecchio, con un nuovo cda guidato da Tiziano Zocchi. Già vicepresidente, è stato confermato ai vertici nonostante sia un esponente del Partito Democratico, quindi di colore opposto. Del resto, la maggioranza di centrodestra mantiene lo stesso suoi esponenti in cda, come l’attivissima Pierina Primerano, entrata in politica grazie alla “civica del sindaco” (che nel frattempo si è più o meno sciolta). È un altro elemento che sottolinea ancora Sanfelice: «La scelta di superare le divisioni politiche dando ruolo anche all’opposizione ha dato risultato».
Leggi anche: la visione del sindaco Tarantino
All’evento contro la violenza sulle donne in Villa Montevecchio interviene anche il gruppo Samarate Love Books: un gruppo nato da donne, con una certa sensibilità, che fa spesso eventi fuori da Samarate e che ora torna “in casa” (hanno contribuito anche alla partecipatissima, ben curata celebrazione del 25 aprile). Da questo punto di vista, però, Consuelo Sozzi – che oltre a Samarate Love Books è attiva anche nel Pd – tiene a rimarcare: «Torniamo per nostra iniziativa, come anche al 25 aprile senza alcun legame con l’amministrazione».
Associazioni e mondo del volontariato si stanno muovendo in autonomia per reazione, per prendere l’iniziativa al posto dell’amministrazione comunale? C’è anche un insieme di associazioni che sono meno in primo piano, ma che hanno attivato o rafforzato l’impegno. Da quelle sportive (che si erano persino prese incarichi di tipo “ambientale”, già in passato) ai ragazzi dell’oratorio che si occupano dei richiedenti asilo presenti sul territorio, proponendo attività sociali, alle attività dell’Associazione Amici della Biblioteca e del gruppo che ha avviato iniziative ambientali in ricordo dello scomparso Piero Bossi. O ancora il gruppo di Alessandro Cenci che ha permesso di organizzare un carnevale curato e unitario tra le diverse frazioni.
Quale che sia l’elemento che ha rimesso in moto alcune energie, c’è da capire se questa tendenza sarà consolidata e duratura.
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