Dall’Osteria Irma al prato magro della Punta di Mezzo

L'escursione dal sapore di primavera col botanico Teresio Colombo

Dall’Osteria Irma al prato magro della Punta di Mezzo

L’appuntamento era alle 9.30 davanti all’Osteria Irma ma, arrivati prima, questa volta abbiamo immediatamente iniziato le osservazioni botaniche. Per il fruitore del Parco Campo dei Fiori l’area attorno all’Osteria è solo di passaggio, ma per noi amanti delle piante risulta essere un’area al quanto interessante non solo per la faggeta straordinaria, per fortuna non interessata dall’ultimo incendio, ma anche per il sottobosco.

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Il sottobosco di questa faggeta è ricco di specie floreali.

Oggi ne osserviamo principalmente tre:

* la Dentaria Kitaibel, Cardamine kitaibelii Bech;

* la Colombina Cava, Corydalis cava L. Schweigg. & Körte;

* l’Anemone Gialla, Anemonoides ranunculoides L. Holub.

La dentaria Kitaibel presenta delle foglie composte da 7 o 9 foglioline, i suoi fiori portanti fino a 15 corolle sono di un bellissimo colore giallo tenue. Il fiore è composto da 4 sepali, 4 petali, 6 stami e 1 stilo. Il fiore porta un nome strano: è dedicato al botanico, medico e chimico ungherese Paul Kitaibel che si occupò di ricerca sulle piante del suo paese dal 1795 al 1815.

La Colombina Cava presenta dei fiori con uno sperone che ricorda l’unghia e il dito posteriore dell’allodola, da cui il nome appunto “Korydalis” che in greco significa “allodola”.

L’anemone gialla presenta foglie simili all’anemone bianca, però la prima ha da 6 a 9 sepali assomiglianti a petali, di colore giallo dorato, mentre la seconda possiede da 5 a 8 sepali petaloidi bianchi; sulla parte inferiore della corolla appaiono sfumature violacee fino all’attaccatura con il peduncolo, vivacemente viola. Il nome “anemone” viene ascritto alle specie suddette dal filosofo e botanico greco Teofrasto con il significato di “fiore del vento” (“anemos” in greco “vento”). Osservando le foglie si nota che sono molto leggere e si muovono anche con un semplice sbuffo di vento.

Percorriamo il sentiero n°7 constatando che la primavera è ancora agli esordi: alcune specie, quali la Primula Orecchia d’Orso, non hanno ancora aperto il fiore. Continuando il sentiero però rimaniamo estasiati davanti all’estesa copertura bianca di Campanellini di Primavera, Leucojum vernum L., accompagnati dalla felce aculeata, Polystichum aculeatum (L. ) Roth o dalla Scilla silvestre, Scilla bifolia L., pianta a due foglie, anche se raramente se ne osservano tre.

Lungo il percorso si incontrano delle Sassifraghe a foglie cuneate, Saxifraga cuneifolia L., che ricoprono il terreno in parte roccioso. Arrivati al prato magro sotto la Punta trigonometrica, torniamo indietro prendendo il sentiero n°1, attraverso un tratto in discesa dal quale si vedono i danni causati dall’incendio nel sottobosco e sul colletto di diverse piante dove lo strame, allora depositato alla base, all’arrivo dell’incendio, aveva poi creato fiamma alta.

Questo sentiero merita un’altra uscita che si dovrà fare nel prossimo mese.

Foto e testo di Pinesso Giovanni

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Maggio 2018
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