Esplosione di Rescaldina, la perizia non esclude responsabilità umane
Dalla relazione depositata dai tecnici incaricati dalla Procura emerge un primo dettaglio sullo scoppio avvenuto il 31 marzo in una palazzina di via Briante che ha provocato un morto, 8 feriti e 30 sfollati
I periti della Procura della Repubblica di Busto Arsizio hanno terminato il loro lavoro e hanno consegnato la relazione tecnica sull’esplosione causata da una fuga di gas che ha sventrato un palazzo in via Briante a Rescaldina nel cui crollo è morta una persona (Saverio Sidella, 45 anni) e ne sono rimaste ferite altre 8, lo scorso 31 marzo.
Dalle prime risultanze emerge che potrebbe esserci una responsabilità o, per essere più precisi, l’agire umano che avrebbe portato alla tremenda esplosione che ha lasciato senza casa 12 famiglie.
Il procuratore di Busto Arsizio Gianluigi Fontana non conferma e non smentisce l’indiscrezione e non fornisce altri particolari su quanto è stato rilevato dai tecnici. La sua genericità lascia aperta ogni possibile pista dal gesto estremo all’errore umano, tutte ipotesi sul tavolo degli inquirenti.
Terminate le operazioni peritali sarà possibile, dunque, rimuovere definitivamente le macerie e procedere alla messa in sicurezza della palazzina. Le indagini, a pochi giorni dalla morte di Sidella, proseguono per stabilire con certezza le cause di quanto avvenuto quella mattina.
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