Il sindaco a scanso di equivoci: “Appoggio il progetto di fusione”
Calcagno spiega: "Sono contro i banchetti del Si e del No, sceglieranno i cittadini. Io ho scelto dopo la lettura della dello studio realizzato da un professionista"
«Sono stato definito neutrale e incapace di prendere una posizione. Vorrei dirlo a scanso di equivoci: comunico il mio appoggio al progetto di fusione che deriva unicamente dalla lettura della relazione realizzata da un professionista. Uno studio che è stato mostrato ai varanesi in 5 serate aperte a tutti ed è disponibile sul sito del comune».
Rosario Calcagno, sindaco di Varano Borghi, in questa campagna referendaria è parso defilato ma ha ragionato molto sulla sua posizione e ne spiega i motivi.
«La mia è puramente una scelta tecnica e sicuramente non affettiva. Ricordo a tutti che il documento con lo studio sulla fusione è stato oggetto di osservazioni da parte di chiunque compresi quelli della mia minoranza e non mi sembra si siano rilevati dati inesatti o segnalazioni tali da sostenere uno studio di parte o ancora peggio falsato».
In questi ultimi giorni la campagna referendaria è più accesa che mai, cosa ne pensa?
«Non condivido la presenza di comitati del No e del Sì soprattutto quando questi cercano di terrorizzare e condizionare il voto, in questa caso sono neutrale. Io sono certo dell’intelligenza e buona fede dei miei compaesani che devono leggere lo studio eseguito e non farsi condizionare da voci inesatte come la chiusura della banca o della posta o ancora peggio dell’unificazione delle scuole. Tengo a specificare che soprattutto in questo caso l’operazione è impossibile perché le strutture scolastiche sono soggette a disposizioni di legge chiare sugli spazi necessari ad ogni bambino sia nelle aule sia nella mensa che unificando non potrebbero essere rispettate».
Sono queste voci che la preoccupano?
«Credo sia giusto dire sempre la verità ed essere il più possibili trasparenti nei confronti della popolazione. Aggiungo inoltre, che il consigliere sostiene la correttezza dell’Unione dei comuni quindi in sostanza l’ammissione alla correttezza della scelta portata avanti. se non ricordo male, nel consiglio comunale e in più interrogazioni presentate dalla mia minoranza si sono sempre dichiarati contro le convenzioni e l’Unione. Ancora di più con Ternate, proponendo in più sedute di valutare una eventuale unione con Vergiate. Una scelta simile, che comunque limita le scelte di un singolo paese, sarebbe stata fatta direttamente dal consiglio comunale senza interpellare il paese. Non la trovo giusta, è più democratica la scelta con il passaggio ad un referendum».
Come andrà il referendum secondo lei?
«Mi auguro che ci sia una forte affluenza al voto così da indicare a noi amministratori il pensiero comune che sarà sicuramente rispettato nell’ultimo consiglio comunale dove si voterà per la continuazione o il blocco del procedimento di fusione. In ogni caso credo che il prossimo quinquennio sarà impegnativo perché la vittoria del No implica scelte difficili legato a fondi sempre più vincolati, personale limitato e assenza di bandi destinati a piccoli comuni che non permettono di garantire servizi adeguati a prezzi bassi; se vince il Sì, deve essere fatta una riqualificazione interna, nuovi regolamenti su pgt, cimitero, tariffe delle tasse, sistemazioni delle vie chiaramente tutto avallato da una migliore struttura e da un aspetto economico migliore ma comunque che prevede costi e lavoro. Ci sono pro e contro in tutti i casi, questo deve essere chiaro per chi si deve recare alle urne».
Venerdì mattina 25 maggio Varesenews sarà nella piazza di Varano Borghi nelle ore di mercato per raccogliere le opinioni e le posizioni dei cittadini.
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