Fedex apre uno spiraglio. “Proposta insufficiente”
La multinazionale disponibile a ritirare 140 dei 361 licenziamenti. L'appello al neoministro Di Maio
Fedex è disponibile a “salvare” 140 lavoratori, a spostarne altrettanti in cooperativa, ma non a recedere sul licenziamento degli altri. Ed è per questo che il sindacato tiene duro, sperando nella possibilità di rivedere ulteriormente il piano di esuberi annunciato dalla multinazionale della logistica.
“FedEx e Tnt hanno comunicato la possibilità (teorica) di ricollocare 140 unità lavorative nelle due aziende e altri 140 lavoratori da collocare dai fornitori che però non offrono nessuna garanzia occupazionale e di tutela dei diritti contrattuali oggi in essere”, spiegano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Inoltre l’azienda è disponibile anche a posticipare la procedura ad aprile 2019, dieci mesi di “transizione” per chi sarebbe coinvolto.
«È una proposta insufficiente» spiega Luca Bettoni, funzionario Filt-Cgil che sta seguendo da vicino le sorti dei lavoratori lombardi (34 dei quali a Malpensa), impegnati nei giorni scorsi in altri due giorni di sciopero, oltre al primo di due settimane fa. Tra l’altro la controproposta dell’azienda mette in evidenza anche un aspetto: almeno per una parte dei lavoratori verrebbero licenziati per poi essere riassunti in subappalto, confermando cioè lo scenario che preoccupa chi è coinvolto, quello di una precarizzazione sul modello già sperimentato in tante altre società della logistica e del cargo. E ora, come si va avanti? «Mi auguro che il nuovo governo possa spingere verso più miti consigli» conclude Bettoni. E il riferimento non è isolato, visto che i sindacati confederali sperano anche che la vicenda Fedex possa finire in primo piano in questi giorni, sull’onda dell’attenzione per le prime mosse del neoministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.
“La invitiamo a presenziare all’incontro già convocato per il 7 giugno presso il Dicastero da lei diretto” hanno scritto in una lettera i confederali a Di Maio. Nella missiva si chiede anche “di assumere un impegno sostanziale a tutela dei lavoratori e dell’occupazione, anche al fine di far desistere le aziende da tale percorso”.
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