Referendum, “pienamente soddisfatto il comitato del No”
In una nota Alessandro Rossi annuncia lo scioglimento del gruppo ma “potremmo sempre apparire quando ci sarà bisogno”
Usa paragoni biblici per cantare vittoria. Alessandro Rossi, portavoce del “Comitato del No” alla fusione tra Cuveglio e Duno, e parla di una vittoria di “Davide contro Golia”: è quella uscita dalle urne ieri sera dopo lo spoglio della consultazione in cui si chiedeva ai cittadini se volevano o meno fondersi.
«Come avevamo già espresso in precedenza – scrive Rossi – , indipendentemente dal risultato, la possibilità di aver diffuso il nostro pensiero ovvero il nostro operato a tutte le famiglie di Cuveglio era già una mezza vittoria. È infatti solo il Comitato che ha analizzato nel dettaglio il progetto di fusione classificandolo un copia incolla riuscito male e da lì sono partite una serie di adesioni, di consenso e anche di collaborazione anche con i rappresentanti dell’opposizione».
«Il nostro pensiero è giunto a tutti, (non sempre alcuna stampa ci ha aiutato…) ed in maniera sorprendente, i cittadini di Duno e Cuveglio hanno risposto positivamente. Hanno capito tutto. E nessuno si azzardi a dire che l’affluenza è bassa perché loro hanno deciso di votare a Luglio e questa affluenza è più che legittima».
Poi l’affondo ai partiti.
«E la politica dove è stata? Forza Italia avrebbe comunque vinto perché appartenenti sia nel Si che nel No! La Lega partito di maggioranza a Cuveglio che fa? a Ternate si esprime per il NO! E qua invece? Nulla!!! I 5 stelle? Idem!!! Lo avevamo detto Noi non facciamo politica ma questa sintesi è inconfutabile. A Cuveglio ora possiamo dire che si respira una aria nuova, di cambiamento sicuramente! Le minoranze divise dovranno parlarsi se vogliono ottenere dei risultati, se vogliono cavalcare l’onda del cambiamento; La stessa Regione Lombardia dovrebbe fare una mea culpa se tante fusioni finiscono male dovrebbe capire che la legge regionale può e deve essere migliorata».
Alla fine la promessa: «Il Comitato come promesso, il giorno dopo la proclamazione del risultato referendario si scioglierà, ritorneremo i signori nessuno, certi comunque di aver seminato un seme, una speranza di cambiamento! Ma attenzione: come siamo nati ci sciogliamo e come sciolti potremmo sempre apparire quando ci sarà bisogno»
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