Airport Handling all’emiro di Dubai? Paragone denuncia il caso a Malpensa
Il senatore del Movimento 5 Stelle con il sindacato di base solleva il caso dell'ex Sea Handling: "Funziona e la vogliono vendere agli arabi". È l'accordo del 2015 fatto per venire incontro alla Commissione Europea ed evitare il default
«Faremo chiarezza su chi vuole la privatizzazione». È la promessa di Gianluigi Paragone, senatore del Movimento 5 Stelle, che – anche con un video social – segnala al ministro delle infrastrutture e trasporti Toninelli l’operazione di vendita di Airport Handling (AH), la principale società di handling negli aeroporti milanesi.
AH è il nuovo volto della “vecchia” Sea Handling, uscita dal perimetro di Sea per venire incontro alle prescrizioni imposte dalla Commissione Europea. L’operazione di “sganciamento” dal gruppo Sea ha consentito di evitare multe europee per aiuti di Stato (le iniezioni di capitale pubblico fatte un tempo per sorreggere la società in difficoltà) e il rischio di un default completo della società, che avrebbe aperto scenari molto complicati. Allora l’operazione era stata però duramente contestata dal sindacato di base e da una parte dei lavoratori. L’accordo con la Commissione prevedeva allora che “su base strutturale e permanente e con massima celerità” si arrivasse alla cessione “a terzi investitori”. Nel 2015 è arrivato il nuovo socio privato Dnata, vale a dire il fondo degli emiri di Dubai, che aveva la possibilità – in base all’accordo di quell’anno – di acquisire ulteriore 40% . E ora, al 30 giugno, viene completata la cessione, già avviata, al gruppo internazionale, che peraltro vuole anche estendere le sue attività in Italia.
Tra i sindacati critici c’è anche la Cub Trasporti, battagliera sigla di base guidata da Renzo Canavesi, molto attiva nell’handling e nel settore cargo. E proprio Canavesi compare accanto a Paragone nel video, che denuncia la posizione assunta dai tecnici del ministero dei Trasporti. Paragone le chiama «le manine», riecheggiando la polemica tra Di Maio e i funzionari dei ministeri, che secondo le mezze accuse del M5S sono un freno al cambiamento. A giugno era stato fatto un incontro a Roma, che si era concluso con un accordo preliminare: «Concordiamo il rinvio dello sciopero, basta che si discuta dei problemi dei lavoratori» ricorda nel video Canavesi. Il verbale diceva che il Ministero “s’impegna[va] ad avviare un tavolo tecnico sulle problematiche dell’handling aeroportuale” entro il 10 luglio. Ma il verbale definitivo – secondo Canavesi e Paragone – vede scomparire la frase. In realtà poi la frase è ricomparsa, ma intanto la data del 10 luglio è stata superata.
Al di là dell’episodio del verbale (da inserire appunto nella polemica di questi giorni tra M5S e funzionari dei ministeri), Paragone comunque dice di voler «fare chiarezza su chi vuole la privatizzazione», attacca la sinistra rappresentata dall’amministrazione del Comune di Milano azionista di maggioranza, critica l’operazione su Airport Handling: «funziona e la volete regalare agli arabi».
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