Un mese di passione per la scuola varesina. E non è finita
Iniziata il 24 ottobre con l'assemblea sindacale al liceo Grassi, l'onda di contestazione ha toccato la maggior parte degli istituti. E si annunciano nuove iniziative
Da questa mattina sono tornate regolari le lezioni al liceo classico Cairoli di Varese, anche se con un’assemblea di istituto per parlare di bioetica. L’eco della protesta, però, non si spegne e, a macchia di leopardo, si annunciano nuove azioni, manifestazioni, sit in.
Il 14 dicembre a Saronno ci sarà un nuovo corteo degli studenti che raccoglierà i malumori dei giovani che hanno dato vita a esperienze di autogestione o sciopero bianco. Il corteo vorrebbe replicare il successo di quello del 31 ottobre che vide la partecipazione di 2500 ragazzi provenienti da tutti gli istituti cittadini.
Lo stesso giorno il neonato Coordinamento provinciale dei docenti, che ieri ha avuto la sua prima uscita ufficiale, vorrebbe organizzare una grande assemblea aperta a tutti, genitori studenti e cittadini, per spiegare cosa sta accadendo nel mondo dell’istruzione e, soprattutto, per riconquistare quel ruolo nell’opinione pubblica che si è offuscato negli ultimi anni. Intanto anche a Tradate, all’Isis Geymonat, i docenti hanno bloccato le attivtà extrascolastiche e il ricevimento dei genitori.
Un sit in o presidio è nelle mire anche dei ragazzi dell’artistico varesino Frattini che ieri, dopo essersi dissociati dalla manifestazione per le vie del centro a causa della presenza preponderante di Avanguardia studentesca, hanno deciso di ripoporre il 15 dicembre una nuova dimostrazione del malcontento serpeggiante tra i giovani, preoccupati del proprio futuro. Insieme potrebbero anche presentarsi gli alunni dello scientifico Ferraris di Varese che ieri non hanno sfilato per le vie del centro, contrari a perdere una mattina di scuola per rivendicare il diritto allo studio. La loro assenza, ampiamente spiegata, era seguita dall’annuncio di un evento pomeridiano, come un sit in di studio davanti al Comune.
La fibrillazione, dunque, prosegue, con nuove date e nuove intenzioni. La protesta iniziata il 24 ottobre scorso con l’assemblea sindacale molto partecipata al liceo Grassi di Saronno, si è via via arricchita di moti di contestazione diversi: in molte scuole i professori hanno votato una delibera per bloccare le attività extracurricolari come le gite, gli sportelli hel, gli incontri generali don i genitori o i registri on line.
A Busto Arsizio, dopo la grande manifestazione del 21 novembre, si studiano nuove forme di protestae si pensa all’occupazione. I rappresentanti del comitato studentesco cittadino, intanto, stanno raccogliendo le adesioni.
L’insofferenza pare, dunque, non rientri in vista dell’arrivo del Natale, come molti sostenevano. Gli insegnanti, per esempio, sono decisi a tenere fermo il blocco delle attività extracurricolari fino al dietrofront del Governo e, comunque, fino alle elezioni regionali e politiche per far valere il proprio peso elettorale.
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