“Ma non è vietato accendere fuochi nel Parco del Ticino?”
Una lettrice lamenta le numerose griglie accese su una delle più note e apprezzate spiagge sul Ticino. Ma è solo uno degli aspetti della difficile "convivenza" tra le piccole spiagge sul fiume e una presenza umana molto numerosa

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice che ripropone il problema dell’affollamento alla spiaggia sul Ticino. La lettera è stata inviata anche al Parco del Ticino (che ha preso in carico la segnalazione) e altre autorità
Egregio Direttore,
le spiagge del Ticino sono nel cuore di tanti gallaratesi, una di queste è la spiaggia del Fogador, nella frazione Maddalena di Somma Lombardo.
Luogo ideale per trovare un minimo di refrigerio in queste giornate di caldo torrido, cosi come spesso accadeva in passato, quando ancora nelle nostre zone, non c’erano molte piscine e questa spiaggia riusciva a regalare pace e bellezza a pochi passi dalla città.
Purtroppo, a volte diamo per scontato che i luoghi del ”cuore” restino intatti per sempre, o comunque che lo Stato e/o gli Enti preposti, si facciano carico di custodirli, come il più prezioso dei gioielli.
Succede invece che ci si scontri con una realtà molto diversa, in cui il sogno di un passato non troppo remoto si trasforma in un vero e proprio incubo.
Il luogo, dove fino a pochi anni fa ci si poteva ancora rilassare immersi nella natura, è diventato una sorta di discoteca, con musica a tutto volume e con quello che è peggio, con una spiaggia disseminata di barbecues, trasgredendo beatamente l’esplicito divieto di accendere fuochi, come indicato dall’apposito cartello posto all’entrata della spiaggia. Ovunque fumo e odori sgradevoli a secondo di come girava l’aria. Chiaro esempio di ambiente violentato da incuria e incivilità.
Autorità non se ne sono viste e temo sia Inutile sperare nell’intervento delle stesse, nonostante la situazione sia già stata debitamente segnalata.
Forse è opportuno evitare di andare alla spiaggia di Maddalena e magari anche nelle altre, perchè certe sorprese hanno il ”pregio’ di lasciare tanto amaro in bocca! Almeno fino a quando ordine e rispetto delle regole non torneranno ad avere la priorità.
Cordialmente saluto,
Giovanna Barbirato
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La convivenza tra l’ambiente fluviale e la forte pressione antropica (vale a dire: siamo davvero in tanti ad abitare nel Basso Varesotto!) non è problema di oggi: è una convivenza resa più difficile dalla presenza di tante persone a basso reddito che non possono permettersi alcun altro lido, anche ad agosto. Ma del resto le spiagge sul Ticino erano spesso affollatissime anche negli anni Duemila, negli anni prima della crisi, quando in molti scoprivano i voli low cost per “Sharm” o per Ibiza. Così come ci sono sempre state anche le comitive di giovani e giovanissimi armati di griglia e inconsapevoli dei divieti (ignorantia legis non excusat, ovviamente).
Difficile sarebbe imporre accessi regolati o impedire qualunque comportamento un po’ sopra le righe, del resto in qualche modo connaturato ad ogni lido “popolare”.
Non è impossibile, però, far rispettare almeno il divieto di fuochi liberi e di abbandono di rifiuti. Rilanciamo la segnalazione dunque nella speranza che Parco o autorità comunali riescano a garantire almeno queste condizioni di base
(R.m.)
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Il basso reddito delle persone non autorizza liberamente a fare casino, sporcare ed accendere sempre questi stramaledetti barbecue anche perchè a volte i peggiori cafoni non sono assolutamente persone con indisponibilità economiche.
Purtroppo quello che manca è educazione e controllo del territorio. E’ ovvio che questi personaggi avranno sempre e comunque campo libero se li si lascia fare. Nulla toglie che i comuni dovrebbero investire pochissimo per ottenere molto. Una zona attrezzata, uno svuotamento rigoroso dei cestini e fare applicare il divieto di accensione fuochi. Perchè è tutto lasciato al caso in questo paese?