Gran Fondo: ma c’era bisogno di fare un Mondiale?
2 Settembre 2018
Spett.le Redazione,
premetto che sono un cicloamatore da sempre, uno di quelli che ha cominciato a pedalare con la bici regalata per la prima Comunione, ma mi sento di inviare queste poche righe per esprimere il mio pensiero sulla gara Gran Fondo di ciclismo.
Non discuto sugli aspetti positivi (probabilmente superiori a quelli negativi) della Manifestazione ma la mia riflessione è davvero semplice: ma a che serve disputare un campionato mondiale a livello amatoriale?
E’ così importante arrivare prima degli altri facendo sport non a livello agonistico ma solo per passione, divertimento, svago dalla quotidianità, insomma per “stare in forma?”.
Io, cicloamatore, la bici a intendo così da sempre, altrimenti, forse, avrei fatto il professionista!
Mario Giuseppe Bosetti
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Evidentemente c’è anche a chi piace competere pur non avendo avuto la fortuna, il talento, o la voglia di andare a fare il professionista (un agonista non deve mica essere professionista, basta avere il certificato medico agonistico per iscriversi ad una gara).
… e soprattutto, era il caso di rompere le scatole alla circolazione e interrompere così a lungo l’accesso (per ben 6 ore, vedi SP1) a delle importanti vie per i laghi il giorno 2/9 ??
Se proprio si doveva organizzare questa assurda (vedi mail di Mario) manifestazione, non si poteva prevedere un’accoppiata orari/itineario un pò più logica ? O forse gli interessi degli sponsor erano più importanti ?!
Roberto