Il mito della Lancia Delta rivive nella “Futurista” targata Varese
Esordio a Basilea per la varesina Automobili Amos: la prima vettura è un "restomod" della celebre vettura torinese, con tonalità "verde Brinzio"
Le linee sono quelle che tutti conoscono e amano, quelle della Lancia Delta Integrale. Il colore è spiazzante, per quella vettura, e si aggancia direttamente al nostro territorio (si chiama verde Brinzio, ma anche le prossime colorazioni saranno dedicate al Varesotto). Sotto al cofano e all’interno, invece i materiali usati sono quelli che «avrebbero potuto utilizzare vent’anni fa, se avessero scelto il meglio di allora». Carbonio e alcantara, su tutto.
Parliamo della Lancia Delta Futurista, la prima vettura prodotta ufficialmente dall’azienda fondata a Varese da Eugenio Amos, collezionista, pilota – lo ricorderete protagonista all’ultima Dakar – ma anche erede di una grande tradizione industriale nostrana: il suo bisnonno fondò a Gemonio le utensilerie Usag (oggi di proprietà dell’americana Stanley), suo nonno Giulio le rese grandi.
Un particolare di volante e planciaLa Delta color verde Brinzio è il primo modello creato dalla Automobili Amos e fa parte di quella categoria di vetture chiamata restomod (da restoration e modification, restauro e modifica) capaci di attirare schiere di collezionisti con un’ottima capacità di spesa, vista la particolarità delle lavorazioni effettuate.
La Futurista sarà prodotta in soli 21 esemplari (20 in vendita, uno per il garage privato di Amos) ed è stata esposta in pubblico per la prima volta al Grand Basel, il salone automobilistico di Basilea (da domani – 6 settembre – a domenica 9 l’apertura al pubblico) dedicato a supercar, auto di lusso e particolari vetture storiche. «La gran parte sono già vendute (tempo di consegna: 6 mesi ndr), e devo dire che l’accoglienza che abbiamo avuto nella giornata dedicata agli addetti ai lavori ci stanno dando grande morale e soddisfazione» racconta Amos a VareseNews, dalla città elvetica.
Il progetto è nato con un motto, “Make Lancia Great Again” che dimostra l’amore del 33enne imprenditore varesino per lo storico marchio torinese e più in generale per un’idea di auto sportiva e nostalgica allo stesso tempo. Uno slogan che Amos vuole trasformare ulteriormente in “Make Varese Great Again” come spiega lui stesso: «Per una produzione così limitata ci siamo affidati a un’azienda di Pont St. Martin, la Podium Advanced Technologies, ma non nascondo che il mio sogno è quello di aprire una officina a Varese o comunque nella zona, così da portare lavoro, investimenti e lustro al nostro territorio. Quello che per tanti anni è stato fatto dagli imprenditori e che oggi è purtroppo una cosa rara».
Tra le persone che hanno lavorato per realizzare la vettura ci sono già alcuni professionisti varesini, molto stimati nei rispettivi campi: «Luca Ciancetti di Podium è l’ingegnere che ha curato da vicino la Delta Futurista, Antonio Jeropoli è il capo meccanico dell’intero progetto: persone molto capaci, affidabili e con radici varesotte» sottolinea ancora Eugenio. Che chiude, spiegando il motivo che lo spinge a questo tipo di impegno: «Quest’auto è la mia visione romantica in un mondo asettico, superficiale, che scappa veloce: a me manca invece un mondo in cui c’erano l’uomo, i valori e la sostanza al centro del prodotto. La mia auto è pura ed essenziale, abbiamo eliminato il superfluo e portato alla luce ciò che per me conta davvero».
Eugenio si riguarda indietro, ripensa – e forse dedica il lavoro – a suo padre Hermann, anch’egli pilota dakariano, scomparso troppo presto. «Aveva una splendida Delta Giallo Ginestra, è stata l‘auto che mi ha fatto innamorare dei motori quando avevo su per giù sette anni. Ricordo la morbidità dell’Alcantara, lo volevo riproporre. E oggi lo offro al pubblico, perché è quello che mi piace».
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