“Tutta colpa dei taxi? Chi insulta dovrebbe imparare l’educazione”
15 Settembre 2018
Un lettore risponde allo sfogo di Selvaggia Lucarelli che sui social network ha denunciato la mancanza di taxi a Malpensa dotati di pos per i pagamenti:
Buona sera.
Ritengo doveroso fare alcune precisazioni circa l’ articolo in oggetto, anche se non direttamente coinvolto nella vicenda.
Ero presente al momento dell’ accaduto.
Innanzitutto questo individuo che non mi sento di definire “signora” ha da subito cominciato a sbraitare a squarciagola insultando apertamente e pesantemente il tassista malcapitato e sprovvisto di pos. Di fronte a decine di suoi colleghi testimoni.
A parte il fatto che gli insulti possono essere oggetto di querela (ma pare che questa persona ami farne collezione), il regolamento taxi prevede la possibilità di rifiutare il trasporto qualora il conducente sia oggetto di insulti.
Non mi soffermo sulle normative inerenti agli obblighi di pagamento elettronico in quanto già ampiamente trattate nei commenti precedenti.
Mi chiedo soltanto se questo personaggio si batterà in maniera altrettanto accanita quando dovrà pagare i propri avvocati pretendendo che anch’ essi accettino il pagamento con carta di credito.
Quanto alle tasse, faccio notare che i tassisti sono oggetto di studi di settore, pertanto sarebbe il caso di smontare lo stereotipo del tassista che non paga le tasse. Ne paga sicuramente più di altri liberi professionisti in quanto i prezzi delle corse sono stabiliti dal Comune e le tratte aeroportuali conurbate sono soggette a tariffe fisse.
Quindi è molto più difficile evadere le tasse per un tassista che per altri liberi professionisti.
Voglio anche far presente che questa brutta razza chiamata tassista lavora 12 ore al giorno con ogni condizione metereologica.
Per strada, non in un comodo ufficio.
Non gode di ferie retribuite e di malattia retribuita in caso di “indisposizione”.
Non timbra il cartellino per poi uscire “per servizio” ed andare a fare shopping.
Non ha i viaggi di lavoro retribuiti.
E si potrebbero scrivere tante altre cose.
Credo che questa persona dovrebbe innanzitutto scrivere certe cose con un minimo di cognizione di causa.
NON dovrebbe girare filmati mostrando persone e targhe auto senza il loro consenso in rispetto della legge sulla privacy (questo blog è stato pubblicato sul quotidiano Varese News oggi, in serata).
E soprattutto questa persona dovrebbe imparare ad essere civile ed educata con il prossimo.
Si sa che per notorietà molti venderebbero anche la propria madre, ma se questo personaggio ha “fame di fama”, che cerchi notorietà in modo moralmente onesto e non speculando sulla pelle altrui.
Grazie per la Vs. cortese attenzione.
Lettera Firmata
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
Bene , la prossima volta chiamerò uber e lo pagherò con bitcoin
Ma sì, facciamola qualche precisazione.
Prendiamo per buono quanto si dice nella lettera (potrei dire pure io che c’ero, assieme a mio cuggino, per quello che vale), resta sempre il fatto che la reazione della Lucarelli può essere stata spropositata come proporzionata. Dipende da chi racconta panzane e, in questo caso, non possiamo stabilirlo.
Tutti i lavoratori autonomi sono sottoposti agli studi di settore, non hanno ferie retribuite eccetera eccetera, ciononostante evadono allegramente lo stesso il fisco, visto che pagamenti tracciabili non ne vogliono e se chiedi una ricevuta, come minimo, ti guardano storto. Che non “timbrino il cartellino per poi uscire “per servizio” ed andare a fare shopping” non ho problemi a crederlo: d’altro canto, lo fa pure il 99,9% dei lavoratori dipendenti, guadagnando un bel po’ di meno.
E’ anche vero che la legge sulla privacy prevede l’oscuramento delle targhe, però l’insulto è stato depenalizzato nel 2017, quindi non può essere più oggetto di querela. Poi, ognuno si faccia la sua idea: un taxi, chi più chi meno, nella vita l’abbiamo preso tutti…
I taxisti sono una lobby potente e spregiudicata, che trafficano in licenze da centinaia di miglia di euro che i comuni hanno dato gratis, si oppongono ad ogni tentativo di liberalizzazione e si guardano bene dall’accettare pagamenti tracciabili.
Fosse per me chiuque potrebbe fare il tassista , come avviene per tutte le altr professioni che non siano taxisti, notai, farmacisti ed altre lobby potentissime e ricche
Premetto che Selvaggia Lucarelli mi sta antipatica per non dire di peggio ma per quanto riguarda i tassisti di Malpensa non credo abbia tutti i torti. Non ci ricordiamo che tanti hanno rifiutato corse per Gallarate o paesi vicini a Malpensa perché non remunerativi? Per quanto riguarda l’aspetto fiscale mi pare, dalle statistiche, che i tassisti dichiarino meno di un operaio però, quando cedono una licenza, la fanno pagare più di un appartamento.
il problema è nato perché la signora in questione ha scritto che i taxy non hanno il pos,quindi la risposta sarebbe dovuta essere: hanno l’obbligo di averlo o no? l’italiano medio invece spazia,scrive opinioni e giudica gratuitamente,dalla semplice questione del pos quindi passa alle evasioni fiscali,alle ore di lavoro,alla legge sulla privacy e a quella sulla depenalizzazione degli insulti,alle condizioni del lavoro dipendente. L’italiano medio è un tottologo e con una tastiera tra le mani diventa avvocato,fiscalista,moralizzatore e giudice.