Autismo: a Varese un tavolo tecnico per superare le difficoltà
Si è svolta al Pirellone, per volontà del presidente Monti, la prima riunione che vede tutti gli enti pubblici e privati impegnati nel sostegno dei pazienti e delle famiglie
Mettere in rete, coinvolgere, convogliare a sistema. Sono tante le azioni che potranno essere realizzate nel tavolo tecnico aperto dall’Ats Insubria a tutte le realtà che si occupano di autismo.
L’iniziativa è nata per volontà del Presidente della commissione sanità regionale Emanuele Monti che ha incontrato rappresentanti delle associazioni dei famigliari: «I momenti di confronto sono fondamentali per mettere in atto una strategia comune e concreta per risolvere i problemi che i cittadini che convivono l’autismo e le loro famiglie devono quotidianamente affrontare. Questo metodo, che stiamo sperimentando in provincia di Varese, potrà essere esteso a tutta la Lombardia», ha spiegato Monti al termine della prima riunione che si è svolta al Pirellone.
La ricchezza di attività e percorsi nel territorio di Varese e Como è considerata un potenziale per individuare strategie di presa in carico, ma anche formazione e comunicazione da estendere all’intero territorio lombardo.
« In Regione Lombardia ci sono molte buone pratiche e servizi innovativi – ha commentato il direttore sociale dell’Ats Insubria Lucas Maria Gutierrez – e il territorio dell’Insubria ne conta molti. La nostra volontà è quella di incontrare a questo tavolo tecnico tutti gli attori e operatori per affrontare le diverse criticità: dalla presa in carico con le liste d’attesa, al passaggio all’età adulta, al mondo scolastico. Dal confronto dei diversi approcci e sistemi vogliamo creare un modello condiviso e migliorabile. Dalla condivisione delle buone pratiche speriamo escano nuovi modelli sostenibili per superare ogni criticità ».
Al tavolo hanno partecipato la Cooperativa Sociale Il Seme Onlus, Villa Santa Maria, Agres Onlus, Villa San Benedetto Menni, Uonpia Asst Valle Olona, il Consorzio Servizi Sociali dell’Olgiatese, Ats Insubria, la Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus, Il Granello Don L. Monza Coop. Sociale, Aias Busto Arsizio Onlus, la Fondazione Don Gnocchi, l’Associazione Una Lanterna per la Speranza Onlus, la Fondazione Renato Piatti, Asst Valle Olona, la Cooperativa il Cerchio Colorato, la Cooperativa Sociale Centro Progetti Educativi, Solidarietà e Servizi Coop. Sociale), Asst Sette Laghi e Asst Lariana.
Nel corso degli interventi tra i presenti, i punti di criticità emersi riguardano il futuro dei ragazzini affetti da autismo, in particolare nel periodo successivo alla scuola primaria. Sono state infatti evidenziate le difficoltà del percorso di assistenza a partire dalle scuole medie. La richiesta è quella di studiare un percorso parallelo, per questi soggetti, a quello scolastico.
Inoltre è stato posto il problema del compimento del 18esimo anni di età: uno scoglio che rappresenta un problema per le famiglie, dal momento che “a 18 anni il ragazzo non viene più seguito dalla Neuropsichiatria, ma viene considerato un disabile e finisce interamente a carico delle famiglie”.
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