Papà Banks vola a canestro con il sorriso sulle labbra
La guardia è tra i protagonisti del grande avvio della Cimberio. A VareseNews racconta la gioia per il figlioletto, quella per i risultati della squadra e quella per... la cucina italiana
Tra i tifosi della Cimberio, almeno quelli più legati ai social networks, la vera star di questi giorni non è qualche omone di due metri capace di far canestro da lontano e da vicino, ma un "soldo di cacio" che ormai si allena stabilmente con la squadra di Vitucci, con la sua palla da basket di misura ridotta. Si chiama Adrien ed è il figlioletto di Adrian Banks (tra i due c’è una vocale di differenza) che, da quando è arrivato in città, si divide tra le evoluzioni sul parquet e le incombenze da papà che lo rendono felicissimo. Adrien è la star di Twitter: compare in tutti i "cinguettii" di Adrian (con il nomignolo Drizzy), si fa inquadrare dalla Rai dopo la vittoria con Cantù (foto a lato), sgattaiola in campo quando l’allenamento termine e si sdraia accanto al papà quando è il momento di fare stretching. Poi, educato e tranquillo, si siede in parterre in attesa che il genitore termini l’intervista, forse intuendo che la prima domanda lo riguarda.
«Starà ancora con me per un po’ di giorni e io passo tutto il tempo possibile insieme a lui – spiega la guardia della Cimberio – Quando il basket mi porta lontano da Varese, Adrien resta a casa con la mia fidanzata ma se appena è possibile lo portiamo al palazzetto. La gente, i tifosi, mi chiedono spesso di lui e ciò mi fa molto piacere così come sono felice dell’affetto che riceve dai miei compagni di squadra. Ormai fanno tutti da baby sitter, gli danno il cinque quando escono dal campo, giocano con lui: è una bella atmosfera».
La presenza del figlioletto non ha però distratto Banks dalle incombenze sul parquet: l’estrosa guardia di Memphis non sta tradendo le attese e vanta statistiche importanti a eccezione della precisione da 3 punti ferma al 29%. Poco male, visti i quasi 16 punti di media (sempre in doppia cifra) conditi da 2 rimbalzi, 1,3 assist ma anche diversi canestri decisivi come quelli nel supplementare di Brindisi o i due di fila segnati a Caserta quando Varese ha dato il colpo d’ala che ha portato al successo.
«Credo che una delle qualità della nostra squadra sia il fatto che molti giocatori possono decidere una partita. Ogni gara, ogni settimana, è diversa dall’altra: ogni volta le squadre avversarie sperano che Varese possa perdere ma in campo io e i miei compagni ci alterniamo a fare canestro. È successo con Ere, con Green, con Dunston, con me e con gli altri e così siamo arrivati in testa al campionato. Una sensazione bellissima, di cui siamo davvero contenti».
Quando si presentò a Varese, Banks sottolineò la necessità di adattarsi al gioco italiano e a una squadra che aveva molte "punte" nel proprio attacco. «Proprio così: per me la Serie A è un campionato nuovo ma non ho problemi a rinunciare a un tiro se devo passare la palla a un compagno più libero. La mentalità è quella giusta. E tra quelli che ho nominato prima non ho messo chi esce dalla panchina: tutti ragazzi che possono dare il loro contributo sul campo e che rendono questa squadra "lunga" e imprevedibile».
Tra i motivi che hanno portato Varese in testa al campionato però, Adrian mette anche la guida tecnica: «Penso che coach Vitucci sia un grande allenatore. Conosce bene il gioco, ci spiega e ci indica concretamente i movimenti da fare sul campo per rendere al meglio. E poi, cosa che ritengo molto importante, si interessa molto di noi giocatori: continua a informarsi su come viviamo, se abbiamo problemi o desideri e via dicendo. Giocare per una persona del genere è ancora più bello, siamo stimolati a dare di più».
Dopo sei partite Banks non ha ancora del tutto il polso della Serie A, ma ha iniziato a farsi un’idea della forza delle avversarie dirette dei biancorossi. «Tra le rivali incontrate fino a ora, quella che mi ha fatto la migliore impressione è stata Cantù (nella foto: Banks contro Cusin): sanno giocare di squadra, disputano un torneo tosto come l’Eurolega e lo dimostrano anche quando affrontano le partite italiane. Ora però tutti quelli che incontreremo cercheranno di batterci in modo particolare: Varese è la capolista, tutti vogliono fermarla».
Banks non è la sola grande novità della Cimberio 2012/13: c’è anche il pivot Bryant Dunston che ha dimostrato di poter dominare in area in più occasioni. «Lui può essere una grande sorpresa del campionato; è un pivot atipico perché non è altissimo ma quando prende palla sottocanestro sa come andare a realizzare. È un ragazzo entusiasta, sorridente ma anche esplosivo: lo paragono a Dwight Howard (l’ex stella di Orlando, da poco approdato ai Lakers ndr) per la sua aggressività agonistica e per il suo atletismo».
Compagni, allenatore, presenza del figlio. Sono tanti i motivi per cui Banks sta vivendo un esordio felice in Italia, ma ce n’è un altro che fin dai primi giorni è emerso dagli onnipresenti social networks: il cibo. «È vero, le vostre specialità mi fanno impazzire: la pasta, la pizza, il salame e tante altre, ne vado davvero pazzo. E da quando abbiamo conosciuto il ristorante Bologna è diventata la nostra "tana" per le cene di gruppo». Gli stessi tavoli che ospitavano i ragazzi terribili di Joe Isaac ai tempi della DiVarese, guarda caso il gruppo cui sul campo assomiglia di più la versione attuale della Pallacanestro Varese.
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