I segreti degli invincibili
Corrado Cotta ci rivela come è nata la Caronnese capace di raccogliere 28 punti in dieci partite. «Giovani ambiziosi, veterani di categoria: tutti con la testa giusta»
La Caronnese viaggia alla grande, ha conquistato nove vittorie e un pareggio in dieci giornate di campionato e sta guidando il girone B di serie D con la bellezza di 28 punti. L’artefice principale di questo inizio di stagione straordinario è il mister rossoblu Corrado Cotta, allenatore che fa del bel gioco e dell’aggressività offensiva il proprio credo. Anche Cotta però non si aspettava un inizio stagione così positivo: «Credo che solo un pazzo o un folle potevano augurarsi tanto. Ovviamente si spera sempre nel meglio quando si inizia una nuova stagione, ma numeri così importanti, che ci portano in alto anche a livello nazionale, davvero non avrei potuto predirli».
Quali sono allora i segreti della sua corazzata?
«In tutti i reparti – spiega mister Cotta – la squadra riesce ad essere attenta, motivata e cinica quando serve. Credo che molto derivi dal lavoro fatto a monte, sia dalla società, sia dallo staff. I giovani inseriti in gruppo stanno facendo bene e ci danno grande affidabilità e inoltre, da quando sono a Caronno e cioé due anni, la società ha fatto passi da gigante in ogni campo. Ciò facilita i giocatori che possono dare il meglio in campo. Questi numeri non vengono dal caso, ma sono il frutto di un grande lavoro collettivo».
Quali problemi potrebbe incontrare questa Caronnese?
«Il calcio è strano: ora andiamo alla grande, tra qualche mese non si sa. È presto per poter fare ragionamenti a lungo termine perché il campionato è ancora molto lungo e le inseguitrici, su tutte Pontisola e Pergolettese, vanno forte. Il pericolo potrebbe incombere sottoforma di qualche infortunio di troppo, anche perché per ora ci è andata bene: quando si è fatto male Ferrè è rientrato Corno che sta facendo molto bene. Il nostro obiettivo deve essere quello di mantenere questo ritmo, quello di chi non si sente mai appagato. Io non mollo di un millimetro, la squadra deve fare lo spesso, anche perché chi abbassa la guardia rischia di vedersela con me…».
La Caronnese dall’anno scorso ha cambiato qualche pedina importante ma soprattutto ha deciso di attuare una differente politica societaria: basta "grandi nomi", dentro ragazzi giovani e ambiziosi.
«Proprio così. Non abbiamo giocatori che possano risolvere da soli le partite, ma abbiamo assemblato una squadra adatta alla categoria: i Maradona o i Messi non ci sono, per intenderci. Abbiamo ragazzi come Corno, Giudici, Ferrè e Moreo che hanno tanta voglia unita al talento. Accanto a loro qualche veterano come Bruni, Ligori e Lombardi. Poi è ovvio: non dico che non mi interessa allenare i grandi giocatori, ma se la dirigenza ha deciso di puntare su altri aspetti sono ben contetto di lavorare in questa direzione. Anche perché in Serie D i grandi campioni, se lasciano negli spogliatoi l’attenzione e la concentrazione, non vanno lontano».
«Proprio così. Non abbiamo giocatori che possano risolvere da soli le partite, ma abbiamo assemblato una squadra adatta alla categoria: i Maradona o i Messi non ci sono, per intenderci. Abbiamo ragazzi come Corno, Giudici, Ferrè e Moreo che hanno tanta voglia unita al talento. Accanto a loro qualche veterano come Bruni, Ligori e Lombardi. Poi è ovvio: non dico che non mi interessa allenare i grandi giocatori, ma se la dirigenza ha deciso di puntare su altri aspetti sono ben contetto di lavorare in questa direzione. Anche perché in Serie D i grandi campioni, se lasciano negli spogliatoi l’attenzione e la concentrazione, non vanno lontano».
Per ora quindi i rossoblu hanno dominato il campionato Dilettanti e se continueranno di questo passo (ce lo auguriamo) potrebbero rendere troppo… stretta la nostra rubrica sul calcio non professionistico. La Caronnese sta dimostrando, giornata dopo giornata, di avere poco a che fare con i campionati minori: società e squadra, allenatore e staff possono ambire al salto in alto. Diamo loro appuntamento in primavera per vedere dove saranno arrivati.
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