Sandrone soldato, l’imboscato e “l’austro”: nella tempesta della Grande Guerra
Nel centenario del conflitto costato diciassette milioni di morti, il ricordo è affidato a uno spettacolo di burattini, scritto e messo in scena un secolo fa da un soldato italiano prigioniero
Sabato 3 novembre Casorate ricorda la fine della Prima Guerra Mondiale in modo inedito, con uno spettacolo di marionette antiretorico, scritto proprio da un reduce della “Grande Guerra” in cui morirono 11 milioni di soldati (e 6 milioni di civili).
“Sandrone soldato ovvero Per la più grande Italia” andrà in scena sabato alle 21.00, nella Sala Consiliare di via De Amicis 3 a Casorate Sempione. Ingresso libero.
La pièce, di contenuto pacifista e antimilitarista, sull’inutilità e la crudeltà della guerra, venne scritta tra il 1917 e il 1918 dall’ufficiale italiano Angelo Ruozi Incerti e in seguito copiata da un suo compagno di prigionia, Giuseppe Denti, nei campi di Friederichfeste-Rastatt e di Cellelager (Germania), dove entrambi erano stati rinchiusi dopo la disfatta di Caporetto.
È un testo che, attraverso la semplicità dei burattini, denuncia i responsabili del Primo Grande Massacro Mondiale. Alla maschera di Sandrone, personaggio del popolo e della terra d’Emilia, è affidato il compito di incarnare ‘gli ultimi’, sempre oppressi e vinti. Viene attorniato in scena da una serie di personaggi votati alla guerra per esaltazione, per carriera, per guadagno e caratterizzati da profonda disumanità: Cadorna, Diaz, D’Annunzio e l’Imboscato, ovvero il padrone che sta lontano dalla trincea e trae profitto dal conflitto.
La luce della pace si rivela paradossalmente nell’incontro col nemico, l’Austro. I due si riconoscono divisi dalle divise, ma uniti dalla loro condizione di carne da macello, di proletari in armi l’uno contro l’altro a vantaggio dei pochi che li comandano. «Degno di nota è l’uso della parola come arma innanzitutto del conflitto di classe: da una parte il parlare dialettale e quotidiano di Sandrone e l’essenzialità delle ragioni di vita di Austro (a far capire che il nemico è proprio come noi) che vanno al cuore della questione, ovvero il diritto alla pace e d una vita dignitosa per tutti. Dall’altra il parlar forbito sempre in odore di raggiro o mellifluamente violento di chi comanda».
Angelo Ruozi Incerti è tuttavia in grado di dare tragica leggerezza al dramma. La messinscena di Sandrone Soldato sarà realizzata, come fu 100 anni fa, con i burattini. Per la realizzazione è stato consultato il Centro Studi Prima Guerra Mondiale.
I burattini sono stati ideati e costruiti da Brina Babini.
Antonio Campanini: produttore, Andrea Mainardi: montaggio video, Maurizio Mantani: scenografie, costumi, scultura burattini e burattinaio, Elis Ferracini: burattinaio, Ferruccio Filippazzi: voci registrate e consulenza alla regia, Brina Babini: scultura e colorazione burattini, Sara Goldoni: costruzione marionette da tavolo, Sandra Pagliarani: costumi, Viola Mattioni: violoncello, Irene Battaglia: canto
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