Studenti in corteo per avere scuole più sicure
Il corteo di protesta, organizzato dal “Fronte della Gioventù comunista”, venerdì 16 ha chiamato a raccolta gli studenti delle scuole superiori varesine
“Senza istruzione non c’è futuro”, “La nostra protesta non è una passeggiata – ogni scuola sarà una barricata”, “Se crollano le scuole e sei disoccupato la colpa è del governo e non dell’immigrato”e altre frasi contro Salvini e il movimento 5 stelle: sono questi alcuni degli slogan scanditi nel corteo di protesta organizzato dal “Fronte della Gioventù comunista” venerdì 16 novembre, che ha chiamato a raccolta gli studenti delle scuole superiori e ha visto come partecipanti un centinaio di persone. Una manifestazione che si è svolta in contemporanea in diverse città italiane.
«Noi siamo il futuro dell’Italia in questo momento, ed è importante che lottiamo per nostri diritti, soprattutto all’interno della scuola, che è un luogo di formazione – spiega una delle portavoci della protesta – E non è vero che le contestazioni non servono a nulla: nel ’68 giovani come noi insieme lottarono per cambiare sistema».
E riguardo ai tagli per l’Istruzione: «Il ministro Bussetti ha detto che “non servono altri fondi” e che “ci si scalda con la legna che si ha”. Ma lui ignora che ogni 4 giorni si registra un crollo nelle scuole a causa dei continui tagli. Non osiamo immaginare cosa avverrà tra dieci anni. Il governo del cambiamento ha stanziato 2,5 milioni per la sicurezza delle scuole ma solo per comprare telecamere, perché il vero problema, per loro, è quello del ragazzino con il grammo di erba in classe» .
«Le scuole sicure sono quelle che non crollano. – spiega Gianluca Vitolo, segretario FDGC Varese Legnano – Non è accettabile la situazione del Verri, non è accettabile che si sia arrivati a questo livello. Siamo contrari a questa scuola massacrata da tagli. Così come siamo contrari allo sfruttamento in atto con l’Alternanza scuola/lavoro: ci vogliono obbedienti ora per renderci lavoratori schiavi in futuro. La nostra opposizione deve continuare, perché siamo noi il vero cambiamento, contro il governo e le sue scelte populiste».
A conclusione del corteo, alcuni studenti sono poi stati ricevuti dal Prefetto.
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