Pellicini: «In treno a Milano? Situazione scandalosa, spesso costretto a partire da Varese»
Sfogo del sindaco in consiglio comunale: «Occorre azione di forza: Trenord ci dica qual è la strategia per la nostra linea»
«Ma come ti permetti, Trenord, di far stare un’ora e mezzo un viaggiatore in attesa a Gallarate? Vogliamo la garanzia di tornare da Milano senza il rischio di una soppressione».
È un lungo e forte intervento quello del sindaco Andrea Pellicini pronunciato l’altra sera in sede di dichiarazione di voto per l’approvazione delle convenzioni attuative di un progetto Interreg che ha l’obiettivo di riqualificare il traffico della cittadina, puntando sugli studi dei flussi ma anche su nuovi spazi di interscambio ferro-gomma.
STAZIONE E DISSERVIZI – Proprio da qui, dalla banchina della stazione varcata ogni mattina dai pendolari, parte la riflessione del sindaco. C’è infatti chi, volendo muoversi per lavoro e sfruttare il treno, poi torna sui suoi passi per accendere l’auto e dirigersi sconsolato alla volta di un’altra linea per salire sul “Milano” e arrivare all’appuntamento previsto, forse in orario.
Perché il punto per i pendolari della Luino-Gallarate è questo: il punto non è il viaggio, bensì l’arrivare. Perfino il sindaco Pellicini è stato costretto ad ammetterlo: «Spesso, se devo andare a Milano in treno per lavoro (fa l’avvocato ndr), raggiungo prima Varese in auto, e poi arrivo a Cadorna».
GLI INCONTRI – «Ci vorrebbe quasi un’azione di forza, per far valere le nostre richieste», continua il primo cittadino: il sindaco in consiglio comunale ha insistito sull’amarezza espressa già giorni fa «per i seri problemi che affliggono i trasporti passeggeri».
«Qualche giorno fa il Governatore Fontana era a Roma per chiedere finanziamenti sulla rete ferroviaria. Lo Stato ha investito pochissimo rispetto ad quanto fatto da Regione Lombardia. Massima fiducia in Fontana. Intanto ho chiesto un incontro nelle prossime settimane con tutti i sindaci dei Comuni insistenti sulla linea ferroviaria. Bisogna arrivare a capire con Trenord qual è il piano industriale per il sostegno trasporto passeggeri su questa linea, che non può essere la sostituzione dei treni con gli autobus. Il treno per noi è di fondamentale importanza: dobbiamo riuscire tutti a far capire a ogni i livello possibili di investire su questo tipo di mobilità».
ARCISATE STABIO, LA SVENTURA – Pellicini ha poi parlato della linea che da quando è entrata in funzione, quasi un anno fa, «è stata una sventura». Quella linea è l’Arcisate-Stabio. «È stata una sfortuna per la ferrovia Luinese perché ha creato una concorrenza fortissima e terribile per questo tipo di trasporto: il collegamento diretto con Malpensa è saltato poiché laddove non ci fossero continue soppressioni dei treni, sarebbe ancora concorrenziale»
«CITTA’ BOMBARDATA» – C’è anche un piccolo caso di etichetta. Alla fine delle dichiarazioni di voto si è parlato anche del miglioramento del decoro per una costruzione ferroviaria rovinata e ben visibile ai viaggiatori in ingresso in città.
«Migliorare il decoro, per abbattere un manufatto di Rfi in mezzo al sedime ferroviario col tetto crollato: che si intervenga subito».
Alla base delle proteste del sindaco c’è il fatto che la Sovrintendenza abbia eccepito il pregio storico del manufatto: «Allora Rfi lo metta a posto perché così Luino sembra una città bombardata».
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E pensare che quando dico che da Castronno mi conviene andare a prendere il treno a Tradate c’è chi mi guarda come un alieno. Sarebbe ora che Regione, Trenord e RFI comincino a pensare al Treno come alla spina dorsale della mobilità pubblica non come ad un oneroso servizio che si è obbligati a fornire, ma per far questo ci vorrebbero politici seri, direttori preparati e soprattutto tanta voglia di lavorare per non perdere, ancora una volta, l’occasione di creare delle alternative al traffico auto.