Il varesino che ha arbitrato una finale dei Mondiali di calcio (a 5)
Giuseppe Brunacci, di Brusimpiano, ha diretto Paraguay-Argentina che ha assegnato il titolo under 20. «Ora punto ai mondiali senior del 2019»
La Coppa del Mondo di calcio a 5 di categoria under 20 (C20) disputata (sotto l’egida della sigla AMF) in Colombia nelle scorse settimane ha avuto anche un protagonista varesotto. In mezzo alle giocate delle nazionali finaliste, Paraguay e Argentina (vittoria dei biancorossi per 3-2), sono infatti risuonati i fischi di Giuseppe Brunacci, arbitro di Brusimpiano specializzato proprio nella disciplina del futsal.
Brunacci, insieme al collega catalano Samuel Serrano, è stato infatti designato a dirigere anche la partita più importante del torneo (disputata nella città di Valledupar) dopo un torneo da protagonista: prima ha arbitrato la gara di apertura tra i colombiani padroni di casa e l’India, poi altre tre partite compresa la semifinale. Partita piuttosto calda: Argentina-Brasile.
«Dopo questo super-classico non mi aspettavo di dirigere anche la finalissima, invece è arrivato anche questa chiamata, graditissima, e così sono stato il primo italiano di sempre ad arbitrare una finale mondiale a cinque giocatori, seppure giovanile. Una soddisfazione enorme» racconta Brunacci a VareseNews.
Il coronamento – per ora – di una carriera lampo: Brunacci ha cominciato a “fischiare” nel 2014 e alterna partite di calcio a cinque sotto l’egida dell’AMF (la confederazione più antica, in concorrenza con la FIFA) con quelle di calcio a 11 federali nei campionati svizzeri. «Nella scorsa stagione ho fatto il primo grande passo internazionale, arbitrando le gare di Champions League per squadre di club a Novara. Poi, a giugno, è arrivata la convocazione per i Mondiali C20 di Colombia: fino a lì, tutto sommato, non ero sorpreso ma di certo non credevo che in Sudamerica avrei arbitrato cinque partite, inaugurazione e finale comprese».
Ora l’obiettivo è uno solo: il mondiale assoluto di futsal. «A questo punto ho ottime probabilità anche per questa manifestazione che si terrà ad aprile in Argentina» sempre sotto l’egida della AMF che in Sudamerica vanta un’enorme popolarità. «Uno sport di grande spettacolarità, superiore a quello proposto dalla FIFA: nel futsal AMF i contatti sono gli stessi del calcio a 11 tradizionale, quindi ci sono tackle e scivolate che rendono tutto più intrigante».
Anche se l’immagine più suggestiva che Brunacci si è portato a casa dalla Colombia non riguarda tanto il gioco, quanto il suo contorno: «La partita inaugurale è stata memorabile: l’impianto si chiama “Colosseo” (Coliseo Cubierto Julio Monsalvo ndr), ci siamo arrivati vestiti di tutto punto, in abito ufficiale e c’erano 34 gradi di temperatura. Poi, una volta in campo, abbiamo guardato le tribune: 18mila spettatori circa a sostenere la Colombia. Non proprio le condizioni più facili per arbitrare, però direi che è andato tutto bene visto come è andato per me il resto del Mondiale».
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