Campo sgomberato, i sinti vanno in albergo
Quarto giorno di sgombero. Le casette sono state rimosse quasi del tutto. Le famiglie si spostano nella struttura individuata a Somma Lombardo. Restano alcuni dubbi sulla durata del trasferimento e su cosa succederà dopo i 30 giorni fissati dal sindaco Cassani
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Dopo l’incontro in Prefettura a Villa Recalcati tra Maurizio Zuinisi di Associazione Nazionale Rom, il sindaco di Gallarate Andrea Cassani con i funzionari, due rappresentanti delle famiglie del campo con l’avvocato Pietro Romano, si è arrivati ad una svolta.
Le famiglie con 38 minori e 6 anziani saranno ospitate a spese del Comune in albergo in una struttura a Somma Lombardo. I sinti potranno stare in albergo per 30 giorni (termine fissato dal sindaco di Gallarate). Sono decaduti dunque i termini dell’ “accordo non negoziabile” che l’amministrazione aveva imposto al primo giorno e che l’avvocato Pietro Romano ha contestato a norma di Legge.
Il campo è praticamente demolito. Resta da capire cosa succederà dopo la scadenza del termine fissato dal Comune: secondo l’avvocato dei nomadi Romano i trenta giorni non possono essere perentori, perchè ci sono minori e anziani e la Legge li tutela. Le famiglie, secondo il legale dei sinti, dovranno essere accompagnati fino al ricollocamento in altra sistemazione. Da settimana prossima si tornerà a ragionare sui fondi europei a disposizione per la tutela delle minoranze, presentati da Maurizio Zuinisi di Associazione Nazionale Rom.
Al di là di qualche momento di tensione martedì e giovedì mattina e un incidente stradale nella notte di martedì, lo sgombero si è concluso senza alcun incidente. Imponente lo schieramento disposto nei quattro giorni, ma soprattutto martedì e mercoledì, quando la Polizia Locale era stata impegnata in forze, con quasi tutto l’organico operativo (le pattuglie in città erano ridotte ai minimi termini). Ora il presidio è di fatto concluso, sabato mattina sono previsti gli i trasferimenti delle ultime case mobili, attuati dagli stessi sinti con contributi di 500 euro messi a disposizione dal Comune dopo il primo giorno.
LA CRONACA DELLA GIORNATA
ORE 16.30
Viene tolto il presidio fisso della Polizia Locale. Le famiglie si stanno trasferendo fuori dal campo. Rimagono solo quelle che hanno ancora la casetta da trasferire sabato.
ORE 16
Altra casetta da trasporto eccezionale
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ORE 15.30
Sono partite le prime due famiglie, per un totale di 10 persone
ORE 15
Al campo di via Lazzaretto restano poche casette che verranno rimosse a breve
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ORE 14.45
Viene abbattuta una pianta per consentire lo spostamento dell’ultima casa sul fondo. Piantata ai tempi della creazione del campo, è di fianco alla casetta coperta da cappotto termico (una delle due strutture fisse presenti al campo). Protezione Civile e Volontari del Parco del Ticino hanno tagliato complessivamente nove piante, in due giorni di permanenza in via Lazzaretto.
ORE 14.30
I funzionari del Comune sono tornati al campo per relazionare sull’incontro e proseguire gli accordi per il trasferimento delle persone. Intanto riprendono i movimenti delle case mobili.
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ORE 14.00
L’avvocato Romano, che rappresenta pro bono le famiglie: «Abbiamo rappresentato al sindaco la situazione attuale. Il sindaco ci ha detto di non andare oltre i trenta giorni, io come legale ho già detto che tuteleremo i diritti delle persone, che sono garantiti dalla Legge, anche alla scadenza dei trenta giorni. Le famiglie sono già disponibili al trasferimento negli alberghi, era già così ieri sera».
Anche i funzionari del Comune (nella foto sotto) confermano la disponibilità degli alberghi, già nel pomeriggio si prevede di iniziare i trasferimento. La questione della durata dell’accoglienza rimane il punto problematico.
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ORE 13.30
«Il rappresentante dell’associazione Rom ci ha illustrato le possibilità di fondi europei, le valuteremo e settimana prossima faremo sapere» dice il sindaco Cassani. «Sia ben chiaro che lo sgombero va avanti. Adesso pare che molti, anche quelli che hanno roulotte o camper, accetteranno la sistamazione in albergo con colazione. Per trenta giorni gliela garantiremo», ha aggiunto il sindaco.
ORE 13
È terminato l’incontro in Prefettura a Varese, convocato ieri mattina. Nel frattempo al campo si fanno piccoli lavori. È stata rimessa a posto anche la casetta mobile danneggiata nello spostamento di ieri
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ORE 11
Un po’ di ritardo nell’incontro in Prefettura a causa del guasto ferroviario che ha rallentato Marcelo Zuinisi
ORE 10.30
Interessante il commento di Giuseppe De Bernardi Martignoni, consigliere comunale a Gallarate e consigliere provinciale, anima di Fratelli d’Italia nel Varesotto: “Chi è del mestiere sapeva che non si potevano mettere in tenda e basta. Ma andava fatto”
ORE 10.25
Nel frattempo si stanno predisponendo anche le sistemazioni in albergo: le strutture valutate sono un po’ in tutta l’area di Malpensa.
ORE 10.05
Stanotte una famiglia di quattro persone (compresi due bambini) ha dormito per la prima volta nelle tende di via Pacinotti. “Ma poi si è spento il riscaldamento, ci siamo svegliati alle 5 e siamo andati via”
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ORE 9.45
Stamane è arrivata una ruspa, ma solo per alzare un container. Nel frattempo se ne sta andando il primo modulo di giornata, un container abitativo
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ORE 9.30
La notte è passata tranquilla: l’accesso è sempre presidiato da due pattuglie di Polizia Locale e Polizia di Stato. Dentro rimangono almeno 70 persone: “Ci siamo stretti nei container” spiega un ragazzo del campo. “Io e altri sei abbiamo dormito nella chiesa, sulle brandine e nei sacchi a pelo”.
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IL TERZO GIORNO DI SGOMBERO
LA SECONDA GIORNATA DI SGOMBERO
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