Per gli ospedali varesini, due manager da fuori regione
Alla Valle Olona in arrivo il direttore dell'Asl di Savona che settimana scorsa ha perfezionato la privatizzazione di due ospedali. Varese sarà affidata al piemontese Bonelli
(Bonelli a sinistra e Porfido a destra nella foto)
Un piemontese laureato alla Bocconi con un’intera carriera al di là del Maggiore e un bergamasco “espatriato” in Liguria per costruire un forte legame tra i due sistemi sanitari. Sono loro i due nuovi manager a cui è affidato il rilancio della sanità ospedaliera varesina.
Due direttori scelti dallo stesso Governatore Attilio Fontana che ha nominato all’asst Sette Laghi, il piemontese Paolo Bonelli, e all’asst Valle Olona il bergamasco Eugenio Porfido.
Quest’ultimo, a Savona, ha contribuito a importare il “modello lombardo” nella gestione sanitaria ligure. Arrivato come commissario nel febbraio 2016, poi nominato direttore generale nello stesso anno, «la sua nomina – si legge su IVG.com di Savona – ha colto di sorpresa il territorio savonese dove non si aspettavano l’abbandono» nonostante il suo nome fosse nell’elenco dei 100 papabili della giunta lombarda. ( le notizie di IVG che riguardano il nuovo manager)
La scorsa settimana aveva annunciato cento assunzioni entro fine 2019 per sostituire quanti erano andati in pensione o avevano lasciato e aveva definito le risorse umane, il primo capitale essenziale di ogni azienda, un capitale da valorizzare, individuando le giuste competenze e professionalità. Un biglietto da visita che fa ben sperare il personale dell’asst Valle Olona stremato da mesi difficili di richieste per il potenziamento cadute nel vuoto.
Tra gli ultimi atti nell’azienda savonese, il direttore dell’Asl 2 Porfido ha completato la privatizzazione due ospedali pubblici aggiudicandoli al gruppo Galeazzi di Milano. A lui spetterà il compito di avviare il polo unico di Busto e Gallarate.
Una carriera tutta piemontese è invece quella del tecnico Bonelli, nato a Casale Monferrato 50 anni fa e laureatosi alla Bocconi. La sua intenzione di venire sulla sponda lombarda era nota negli ambienti sanitari. Una carriera sviluppatasi tra Asti, Alessandria e Vercelli. A lui toccherà il difficile compito di risollevare le sorti di un’azienda che ha visto, in questi ultimi anni, molti professionisti andarsene in modo polemico.
I due nuovi manager dovranno rilanciare l’attività sanitaria e costruire una rete con i piccoli ospedali presenti ormai in sofferenza a partire da Tradate, Angera, Saronno e Cuasso, fino ad arrivare al Del Ponte per il cui completamento occorrono almeno 10 milioni di euro.
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