Preoccupati per la fatturazione elettronica?
Dal primo gennaio carta, penna e Pdf andranno in soffitta per fare spazio alla fatturazione elettronica. In molti sono preoccupati per questa "rivoluzione" ma Confartigianato Imprese Varese ha la soluzione giusta per affrontare tutto con la massima sicurezza e tranquillità
Un po’ di preoccupazione c’è, perché dal primo gennaio carta, penna e Pdf andranno in soffitta per fare spazio a un nuovo “sistema di scrittura” – il cosiddetto .xml – e a un nuovo “postino” digitale, lo Sdi (acronimo di Sistema di Interscambio) dell’Agenzia delle Entrate. La “rivoluzione” – perché di questo si tratta – va sotto il nome di fatturazione elettronica e per i privati sarà un obbligo al quale ottemperare con strumenti nuovi e, possibilmente, semplici e creati su misura.
NO AL FAI DA TE: C’È DI MEGLIO. C’È EBOX
E poiché restare soli davanti all’incombenza può apparire come un problema – e per certi versi potrebbe esserlo – vale ricordare che il ruolo degli intermediari rimarrà, sia per l’emissione che per la ricezione. Entra in gioco qui il ruolo di eBox, una vera e propria piattaforma per la digitalizzazione dell’impresa oltre che una web app messa a punto da Confartigianato-Artser per accompagnare le imprese nella gestione dei cambiamenti. A partire dal primo in calendario: la fatturazione elettronica.
LA PREOCCUPAZIONE DI SBAGLIARE
Poche le eccezioni (tra le quali rientrano i contribuenti che applicano il regime di vantaggio dei minimi e quello forfettario ma anche le fatture da e per l’estero). Ma, nei fatti, tutti dovranno poter ricevere una fattura elettronica. «Preoccupazione? Sì, come tutti ho la paura di sbagliare e di aggiungere burocrazia a burocrazia» ammette Maria Grazia Carta, un’imprenditrice tra gli oltre trecento partecipanti agli incontri promossi da Confartigianato-Artser nel mese di ottobre 2018 per promuovere eBox, la web app creata per affiancare le Pmi nell’intero iter della fatturazione elettronica. E per rispondere alle domande che chiunque, in queste settimane, ha nella mente: «Le novità non mi spaventano, mi spaventa dover affrontare un ulteriore aggravio di tempo dedicato alle incombenze, specie quando di mezzo ci sono le novità» è l’analisi di Alessandro Boatto, imprenditore nel settore dei pavimenti in legno a Sesto Calende.
ANCORA BUROCRAZIA E ADEMPIMENTI?
Perché ciò che pesa più di qualsiasi altra cosa, alla fine, è la sequela di adempimenti alla quale aggiungere le più disparate scadenze da non dimenticare. Per questo in molti pensano di iniziare a interagire con la fatturazione elettronica prima che diventi un obbligo: «Sono favorevole all’innovazione e all’elettronica – conferma Davide Zecchinato dell’omonima officina meccanica di Cairate – L’importante è che l’iter non si inceppi, che i programmi dialoghino tra loro e che tutto proceda in modo regolare. O, almeno, che non si fermi un’azienda per un eventuale errore iniziale in qualche fattura».
Il Governo ha già risposto a quest’ultima obiezione introducendo il “cosiddetto semestre grigio della Fe”, ovvero un periodo di sei mesi a far data dal primo gennaio durante il quale non saranno previste sanzioni anche in caso di errata comunicazione: «Resta il fatto che ogni innovazione impatta soprattutto sulle piccole e medie imprese» denuncia Gabriele Brovelli, della Cb Brovelli. Tanto più che di normative alle quali star dietro ce ne sono già da perderci – per due dipendenti come nel caso della Cb Brovelli – due ore al giorno più il sabato.
COME SI FA CON L’ARCHIVIAZIONE?
«Mi impensierisce più di tutto l’archiviazione – ammette Viviana Bandera, della Bsa produzioni pubblicitarie di Legnano – è per questo che inizieremo prima dell’inizio dell’anno a utilizzare la fatturazione elettronica, per sperimentarne pregi e difetti. Prima di tutto, però, voglio capire».
Perché di fatturazione elettronica c’è tanto da dire e altrettanto vale per eBox. Qualche info, dunque: per fare una fattura elettronica di vendita occorre un programma software che consenta la compilazione dei file in formato .xml e l’introduzione dell’indirizzo al quale recapitarla tramite Pec o Codice destinatario. Lo stesso vale per la ricezione. Certo, una volta inviata la fattura, non tutto potrà dirsi concluso poiché bisognerà fare attenzione all’esito dell’operazione che potrà essere di tre tipi: ricevuta di scarto entro cinque giorni (per carenza dei dati obbligatori), ricevuta di consegna (emissione e ricezione corrette), ricevuta di impossibilità di recapito (lo Sdi non è riuscito a portare a destinazione la fattura).
Non è comunque il caso di preoccuparsi, almeno in quest’ultimo caso, perché la fattura non recapitata rimarrà parcheggiata in un’area riservata dello Sdi, in attesa del ritiro. Per render noto all’interlocutore dell’avvenuta spedizione, tuttavia bisognerà consegnarne una copia cartacea via email. E, da quel momento, l’interlocutore-cliente avrà la possibilità di detrarre l’Iva.
L’ASSISTENZA DI CHI TI CONOSCE
«Le preoccupazioni iniziali degli imprenditori non mancano, ma altrettanto chiara emerge la volontà delle Pmi di investire in modo propositivo sulla novità, iniziando ad utilizzarla già prima che scatti l’obbligo» la conferma di Elena Ambrosoli – Chief Manager Marketing Commerciale – e Michela Cancian – manager Fisco e Contabilità di Confartigianato Artser. È per rispondere a questi bisogni – anche immediati – che, dietro eBox, è stato attivato un canale di collegamento diretto con commercialisti ed esperti fiscali e gestionali. Sul sito, chiunque potrà rintracciare l’apposito form dal compilare per richiedere informazioni, incontri personalizzati o chiarimenti.
«Un doppio canale, digitale e personale/professionale, fondamentale in un momento di crescita e sviluppo dell’impresa – prosegue Colombo – eBox è uno strumento intelligente, in continuo sviluppo, che dialoga, interagisce e moltiplica dati, informazioni e servizi a disposizione delle imprese. Ma, al contempo, ha dietro di sé tutta la professionalità dei commercialisti e degli esperti fiscali e gestionali di Artser nei processi di accompagnamento dell’impresa: saranno loro ad occuparsi, per conto degli imprenditori, di tutto ciò che avviene dal momento della fattura in poi».
D’altro canto, il ruolo dell’intermediario è previsto per la fattura elettronica così come per la fattura elettronica cartacea o tradizionale.
«EBox è una piattaforma permanentemente in sviluppo e saranno gli stessi utenti, con l’utilizzo, a poterci suggerire eventuali evoluzioni: anche per questo chiediamo oggi alle imprese di affrontare con decisione questo passaggio senza demandarlo ad altri. È l’opportunità di un processo di digitalizzazione semplice» conclude Colombo. Senza contare che eBox, accanto alla creazione e conservazione nel tempo delle fatture, consentirà agli imprenditori di visualizzare in tempo reale la gestione aziendale (costi e ricavi) e di avere una garanzia di alert specifico per ogni scadenza.
«I guadagni sono molteplici, a partire dal tempo (che si potrà risparmiare), dallo spazio (che non si dovrà più occupare) e dai percorsi di formazione e/o assistenza personalizzate a seconda del livello di preparazione ai quali si potrà accedere». In particolare: informatica di base, formazione tecnica all’utilizzo di eBox, affiancamento degli esperti di Confartigianato Artser.
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