Casinò di Campione, licenziati i 12 dipendenti di Edison
Sono i primi lavoratori a pagare il fallimento della casa da gioco, lavoravano da 10 anni come dipendenti della società dentro il casinò. I sindacati hanno chiesto una deroga per gli altri 470

Ancora licenziamenti sotto le feste. Dopo il caso dei 40 lavoratori della Hammond Power Soutions di Marnate, questa volta tocca ai 12 tecnici di un colosso come Edison Gas e Luce che conta migliaia di dipendenti solo in Italia, impiegati da 10 anni all’interno del Casinò di Campione d’Italia, già fallito a luglio e ancora in attesa di capire se verrà rilanciato oppure no.
Il mancato rinnovo del contratto di appalto da parte del Casinò alla società ha fatto scattare la decisione di abbandonare al proprio destino i 12 tecnici che assicuravano il funzionamento di tutta la parte elettrica, idraulica, meccanica, antincendio e della gestione software della casa da gioco, principale se non unica fonte di reddito per tutta l’enclave italiana in territorio svizzero. Ad essere colpiti sono lavoratori che hanno dai 30 ai 60 anni, tutti con famiglia e figli, assunti con contratti italiani e relativi stipendi.
A quanto pare i dipendenti di Edison Gas e Luce sono le prime vittime di quello che potrebbe essere un licenziamento di massa. I sindacati, infatti, hanno chiesto lo scorso 27 dicembre una deroga urgente per evitare i 470 licenziamenti, che diventeranno definitivi il 31 dicembre.
La nomina del nuovo commissario, avvenuta nei giorni scorsi da parte del Governo, diventerà operativa solo da metà gennaio e da quel momento scatteranno i 45 giorni di tempo per trovare un nuovo gestore. Se e quando ripartirà il Casinò di Campione d’Italia dovrà essere alleggerito per far fronte ai 130 milioni di euro di debiti accumulati fino a luglio.
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Stipendi faraonici e una improvvida nuova sede costata 120 milioni di euro! E nonostante questo cercano di bloccare i licenziamenti per mantenere i livelli di stipendio di prima! E non ripartire da nuove assunzioni! Quindi la collettivita’ dovrebbe assumersi l’onere di pagare il buco e nello stesso tempo mantenere gli stipendi di prima! Speriamo tanto che non riaprano allora!!!