Vamping: passare la notte sui social già a 11 anni
Il primo profilo a 9 anni e in poco tempo molti minori sviluppano una forma di dipendenza dallo smarphone da cui faticano a staccarsi a scuola e persino di notte
Il Vamping è l’abitudine dei ragazzini di trascorrere numerose ore notturne connessi alla rete, per chattare, parlare o giocare con amici e fidanzatini. Un’attitudine che già nell’età della preadolescenza, tra gli 11 e i 14 anni, coinvolge 4 ragazzini su 10 e aumenta nella fase delle scuole superiori (6 ragazzi su 10).
Sono questi alcuni dei risultati dello studio condotto dall’Osservatorio nazionale adolescenza guidato da Maura Manca su un campione di oltre 8 mila ragazzi di età compresa tra 11 e 19 anni.
LE CONSEGUENZE
Il Vamping crea quindi una carenza di sonno cronica che porta a maggiore irascibilità e difficoltà di concentrazione che si ripercuotono negativamente sulla vita scolastica dei ragazzi e facilitano l’insorgenza di stati d’ansia.
I NUMERI
Lo studio della dottoressa Manca rivela che il 15% dei ragazzini abbia addirittura l’abitudine di svegliarsi nel cuore della notte per controllare le notifiche.
A 10 anni il 98% dei ragazzini possiede un proprio cellulare. E la maggior parte di loro a 9 anni possiede già il primo profilo social. Si tratta di giovanissimi che hanno iniziato a usare lo smartphone nella primissima infanzia, già a partire da 1 – 2 anni (almeno 3 ragazzini su 10), “con la possibilità anche di accedere liberamente ad internet e alle applicazioni presenti nel telefono”. Il genitore si sente tranquillo se il figlio utilizza il proprio cellulare pensando che non usi tutte le sue funzioni o non vada su Internet. Ma non è così.
A SCUOLA
Con il trascorrere degli anni e l’evolversi della tecnologia si abbassa vertiginosamente l’età di utilizzo dei dispositivi digitali, ma il problema vero è il controllo degli adulti su questo utilizzo. Il 55% dei ragazzini tra 11 ai 13 utilizza lo smartphone per un massimo di 2 ore, il 35% dalle 3 alle 6 ore, il 7% dalle 7 alle 10 ore e il 4% supera le 10 ore. Il 13% di loro lo usa anche durante l’orario scolastico, rispetto al 63% dei ragazzi delle superiori.
PORRE DEI LIMITI
Per prevenire il fenomeno del Vamping e in generale alle conseguenze dell’abuso di tecnologia digitale, pediatri educatori e psicologi sono concordi nel consigliare innanzi tutto prevenzione, stabilendo con bambini e ragazzi delle regole precise e dei limiti all’uso dei dispositivi, abituando i figli sin da piccoli a non abusarne. Il buon esempio degli adulti, assieme alle regole, sono fondamentali.
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