Come entrare nel mercato degli hedge fund
Quando si parla di hedge fund si tende generalmente a evocare scenari di fantafinanza perlopiù misteriosi e praticamente inaccessibili ai non iniziati
Quando si parla di hedge fund – conosciuti in italiano con il più generico termine di “fondi speculativi” –, si tende generalmente a evocare scenari di fantafinanza perlopiù misteriosi e praticamente inaccessibili ai non iniziati. È opinione diffusa, infatti, che il mondo degli hedge fund sia qualcosa di arcano e indecifrabile, quasi mistico, che ha a che fare con logge chiuse e protette; e tale convinzione è ben radicata anche presso alcuni operatori finanziari.
La realtà è, ovviamente, molto più prosaica e concreta. Il che non significa che sia meno complessa, o che divenire un investitore nel ramo degli hedge fund sia una strada percorribile a tutti. Proviamo a vederci più chiaro.
Un fondo di realtà, nel fosco immaginario che circonda gli hedge fund cui abbiamo brevemente fatto cenno poc’anzi, c’è: si tratta di un ambiente finanziario non adatto ai non professionisti, e neanche agli investitori alle prime armi. In qualche modo è vero che si tratta di un ambito per “iniziati”, e pertanto accessibile solo dopo un’accurata selezione e successivo accreditamento (negli Stati Uniti la procedura di registrazione è soggetta a leggi severissime). Proprio per questo motivo, i fondi di investimento ad alto rischio somigliano, se non a delle logge, quantomeno a dei club esclusivi, e per entrare a farne parte occorre prima dimostrare di esserne degni. Pertanto, prima di approcciare il mondo degli hedge fund, è consigliabile farsi le ossa a lungo e con scrupolo in ambiti finanziari più canonici, ove apprendere dall’interno i meccanismi che governano i mercati e i segreti per piegare questi ultimi a proprio vantaggio, al fine di generare utili per se stessi e per i propri (eventuali) soci. Questo discorso vale soprattutto se si è alle prime armi, nel qual caso si rende oltremodo indispensabile il ricorso a consulenze professionali da parte di specialisti qualificati del settore, in grado di orientare e calibrare al meglio la direzione e il tenore degli investimenti.
Sostanzialmente, con il termine hedge fund si intende un cluster di fondi di investimento altamente diversificati tra loro, uniti sotto un’unica gestione. La natura di questi fondi è altamente rischiosa, talvolta ai limiti dello spericolato, ma il fatto di ampliare e variare notevolmente il bouquet degli investimenti consente ai titolari degli stessi di ripartire i rischi in un ampio ventaglio di operazioni. Detto in altri termini, lo scopo principale degli hedge fund è quello di operare sempre – o quasi – degli investimenti ad alto margine di rischio ma ad altissima rendita in caso di successo: a quel punto, è sufficiente che pochi di essi ottengano i risultati preventivati per coprire le eventuali perdite degli altri e generare al tempo stesso degli utili.
Ciò premesso, va da sé che, per loro stessa natura, gli hedge fund necessitano di tre prerogative imprescindibili: una grande liquidità dell’investitore (anche perché i capitali investiti sono sottoposti a un periodo obbligatorio di lock-up, con finestre di prelievo e uscita relativamente brevi nel corso dell’anno), una profonda conoscenza dei mercati internazionali (in genere gli hedge fund operano su vari tavoli, e spesso ricorrono al trasferimento di titoli tra un mercato e l’altro per generare utili) e una solida reputazione. Anche per questo motivo, l’accesso a tali fondi è generalmente consentito – e consigliato – solo dopo un accurato studio delle dinamiche interne ai mercati internazionali e una consistente esperienza sul campo.
Gli hedge fund hanno per vocazione un rendimento del tutto indipendente dalle oscillazioni dell’indice di riferimento. Il loro scopo è esattamente questo: non essere vincolati dall’andamento dei mercati nazionali, ma puntare sempre alla massimizzazione dei profitti, anche a costo di dilatare la percentuale di rischio. Il margine di miglioramento delle performance dei titoli rispetto all’indice di riferimento viene chiamato Alpha, praticamente una quota (piuttosto alta) di guadagno prefissata come obiettivo dal fondo e da raggiungere entro un determinato intervallo di tempo. Non sempre l’Alpha viene generato secondo le aspettative, tuttavia la solidità patrimoniale dei soci membri del fondo rende generalmente raro un evento infausto come il fallimento dello stesso: molto più frequenti sono gli interventi di ricapitalizzazione e ripartizione delle quote.
I fondi hedge sono una realtà prevalentemente nordamericana: in Italia, e più estensivamente in Europa, si stanno affacciando solo negli ultimi anni, malgrado la diffidenza dei mercati tradizionali sia ancora elevata. Pertanto, se si desidera intraprendere questo percorso finanziario, è necessario – oltre a una quota di esperienza in prima persona – il supporto di trader professionisti che abbiano maturato delle esperienze significative soprattutto oltreoceano e che conoscano il mercato internazionale al punto da prevederne le oscillazioni e i sommovimenti interni.
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