Caccia ai furbetti della piattaforma ecologica e scoppia la polemica

L’associazione “Gorla che lavora” e l’Amministrazione comunale di Gorla Minore contro le aziende che non rispettano i quantitativi massimi di materiale da smaltire nella piattaforma ecologica

centro multiraccolta gorla minore

C’è qualche azienda a Gorla Minore che non rispetta le regole di utilizzo della piattaforma ecologica. Se ne è accorta Gorla che lavora, l’associazione che riunisce artigiani e commercianti locali, lo ha confermato l’Amministrazione comunale.

Nelle ultime settimane la questione ha causato qualche malumore in paese e ha portato alla necessità di arrivare ad un chiarimento. “Le normative che regolamentano lo smaltimento di materiali per gli utenti non domestici sono derivate dal decreto legislativo 152 del 2006 – spiega il sindaco Vittorio Landoni – quindi il tetto di 400 Kg al mese per azienda non è rivedibile. Si è però creata una situazione problematica a causa di ‘qualche furbetto’ che non ha rispettato i limiti di scarico”.

“Non è giusto che per colpa di qualche disonesto, siano tutti gli altri esercizi commerciali, onesti, ad essere penalizzati– chiarisce il presidente dell’associazione ‘Gorla che lavora’ Mauro Elzi – paghiamo una tassa rifiuti alta e ci aspettiamo un servizio adeguato. Non è inoltre concepibile che se qualcuno cambia una scrivania in ufficio sia costretto a recarsi nella piattaforma ecologica due volte, suddividendo i rifiuti a seconda del mese. Tutte le aziende dovrebbero osservare le regole vigenti, scegliendo in autonomia quando andare a portare i propri rifiuti, rispettando però le quantità imposte per legge”.

Secondo il sindaco Vittorio Landoni, ad aver determinato ciò sarebbe la società appaltatrice del servizio, che non avrebbe effettuato verifiche sul materiale portato in loco: “I controlli devono essere sempre fatti, perché si rischia di penalizzare tutti i soggetti che rispettano i limiti imposti dal regolamento. Per questa ragione è volontà dell’Amministrazione andare a fondo nella questione ed effettuare le opportune verifiche così da tutelare sia le utenze non domestiche, che i privati”.

“Ci devono essere le condizioni affinché chi ha un’attività commerciale possa lavorare con serenità e non perdere tempo e risorse per questo tipo di problemi – conclude Elzi – vogliamo collaborare con l’Amministrazione comunale per giungere ad una soluzione che tuteli le aziende oneste”.

Un obiettivo condiviso dal primo cittadino: “Verificheremo i quantitativi di scarichi delle aziende e prenderemo provvedimenti. Tra l’altro adesso è stato rifatto il bando per la gestione dei rifiuti. Da parte dell’Amministrazione c’è tutta la volontà di giungere ad una soluzione condivisa con i commercianti”.

Il tetto di 400 Kg non potrà però essere alzato: “Essendo previsti da un decreto legge, i quantitativi massimi non possono essere toccati; ci sono però altre misure che le aziende possono adottare. Ad esempio, per quello che riguarda la tassazione, c’è la possibilità di una riduzione delle spese in caso di smaltimento di rifiuti speciali attraverso aziende specializzate: una sorta di “sconto”, come avviene per i privati che smaltiscono il compostaggio nei propri orti e, non usufruendo della raccolta dell’umido, riescono ad ottenere una riduzione delle tasse”.

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Pubblicato il 01 Marzo 2019
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