Mancano figure tecniche e ingegneri preparati
Secondo Stefano Ferro, presidente della Castaldi Lighting, la difficoltà delle aziende è trovare figure tecniche e ingegneri adeguatamente formati. «Senza la competenza tecnica e la conoscenza non si può fare impresa»
«Mancano progettisti di elettronica, tecnici commerciali e ingegneri adeguatamente preparati». L’elenco di Stefano Ferro, presidente di Castaldi Lighting, azienda di Cassano Magnago specializzata nella produzione di lampade, è preciso. Sono tutte figure professionali che le aziende del settore faticano a reperire sul mercato.
Sul banco degli imputati c’è il mancato orientamento scolastico di alcune generazioni, tema su cui oggi c’è molta più attenzione, grazie al lavoro fatto sul territorio dalle scuole, dalle imprese e dalle associazioni di categoria. La soluzione degli Its (Istituti tecnici superiori), formazione terziaria con una forte componente di apprendimento in azienda, è una prima risposta che però si scontra con l’esiguità dei numeri degli studenti – anche se sono in aumento di anno in anno – rispetto al fabbisogno delle aziende. «Abbiamo bisogno – continua Ferro – che gli istituti tecnici ricomincino a sfornare un certo numero di periti competenti e di livello. Inoltre si nota anche un certo scadimento della preparazione universitaria».
La Castaldi Lighting ha partecipato al Pmi Day, l’iniziativa di Univa che solo nel 2018 ha portato in 150 visite aziendali 4.000 studenti delle classi terze delle scuole medie. «È una bella esperienza – spiega il presidente -sia per i ragazzi che per l’azienda perché aiuta a far crescere la cultura d’impresa. Durante una visita un ragazzino mi ha fatto notare che c’era della materia prima di scarto per terra e mi ha suggerito di mettere un tavolo con uno scivolo per fare meno fatica. Quel suggerimento semplice rivelava che lo studente stava lavorando mentalmente a una soluzione industriale. Un bel segnale».
LA LEZIONE DELLA BTICINO
Stefano Ferro ha fatto in tempo a conoscere Luigino Bassani, il patron della BTicino poi passata alla multinazionale francese Legrand. Appena laureato in fisica approdò nella grande azienda di interruttori elettrici che gli permise di fare una grande esperienza su come si fa innovazione. «Bassani era un imprenditore di razza – racconta Ferro – perché aveva capito che senza la competenza tecnica e la conoscenza non si può fare impresa. La cultura della BTicino era sempre un passo avanti, così avanti che all’epoca mi permise di andare in tv a pubblicizzare l’interruttore living. Insomma, l’innovazione era a 360 gradi dentro e fuori l’azienda».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Alessandra Toni su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
lenny54 su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
Valeria Vernon su MV Agusta la situazione è critica: il sindacato dice no ai licenziamenti collettivi
lenny54 su Carabinieri e polizia locale sventano la maxi rissa del sabato pomeriggio a Luino con 200 persone
Sca su Riapre il bando per la gestione dell'ex Lido di Luino
ccerfo su Finti addetti, gioielli in frigorifero, truffe al peperoncino: i carabinieri spiegano agli anziani di Ferno come reagire
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.