Purga nel vino degli antifascisti? La Digos indaga
Alle redazioni dei quotidiani locali una rivendicazione da parte di un gruppo di sedicenti "camerati dei Fratelli Govoni" nel quale ci si felicitava per aver purgato i presenti alla Pastasciutta antifascista. Il vino verrà analizzato
Che si sia trattato di uno scherzo "goliardico", come è stato definito sul volantino di rivendicazione consegnato alle redazioni dei giornali della provincia, oppure di un tentativo di purgare i partecipanti della "Pastasciutta antifascista" che si è svolta mercoledì sera al Museo del tessile di Busto Arsizio, non è ancora chiaro.
Ma lo stabilirà la Digos di Varese.
Certamente l’episodio ha il sapore di altri tempi, quando fascisti e comunisti si affrontavano anche a viso aperto nel turbinio delle rivolte giovanili degli anni ’60 e ’70, per non parlare dei decenni prima.
Ma ecco come sono andati i fatti. Ieri, giovedì, (l’indomani della spaghettata al museo del Tessile per ricordare la festa fatta dai fratelli Cervi il 25 luglio del 1943, data della caduta del Fascismo) è stato consegnato a mano alle redazioni di Prealpina, Provincia di Varese e Varesenews una busta contenente un volantino di rivendicazione (foto a sin.) da parte di un sedicente gruppo di "Camerati dei fratelli Govoni" riportante un testo delirante nel quale si parlava di "felicità per l’azione fascista e goliardica" che sarebbe consistita nell’introdurre, all’interno delle damigiane di vino utilizzate durante la festa di mercoledì sera, una qualche sostanza con effetti diuretici. Ora la damigiana incriminata è stata sequestrata dalla Digos affinché ne venga analizzato il contenuto da parte dell’Asl di Varese. Al momento non vi è alcuna ipotesi delittuosa e solo le analisi potranno dire se il reato c’è, e di che tipo.
Da parte dei membri del comitato Antifascista sembra che nessuno, dopo la festa, abbia avuto problemi intestinali e questo fa pensare che, effettivamente, si sia trattato di uno scherzo di pessimo gusto. Elis Ferracini )responsabile del comitato antifascista di Busto Arsizio) ha definito il gesto «inqualificabile ma soprattutto viene da chiedersi come sia possibile che una città medagliata per il contributo alla resistenza e città natale di Angioletto Castiglioni sia diventata la terra di Merdor (parafrasando la parodia de "Il signore degli Anelli" che indica in Busto Arsizio questo luogo fantastico, ndr)».
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