Il mister preferenze sulla scena dal 1985
Quintino Magarò ha iniziato poco più che ventenne con la Dc, l'ultima volta è entrato in consiglio comunale con la lista "Orgoglio Gallaratese" fondata dall'ex sindaco Mucci: è stato il più votato in città
È una storia politica ormai d’antica data, quella di Quintino Magarò, il consigliere comunale finito ai domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. Una storia che si è mossa sempre intorno a Gallarate, con il passaggio tra tante sigle diverse e qualche tentativo ambizioso a livello provinciale.
La sua carriera politica inizia nel lontanissimo 1985, quando viene eletto poco più che ventenne nelle liste della Democrazia Cristiana. Divenuto nel frattempo dirigente della Cooperativa Primavera (servizi e ristorazione), nel 2001 è in consiglio comunale con il Ccd/Cdu: la sua posizione dà origine a qualche piccola schermaglia dentro al centrodestra che sostiene Nicola Mucci. Nel 2006 – dopo una campagna elettorale movimentata – viene rieletto nelle file dell’Udc, ma pochi mesi dopo le elezioni è espulso dal partito per divergenze con la segreteria provinciale: si lancia allora in un progetto tutto autonomo, il Polo Civico di Centro, insieme all’onorevole bustocco Paolo Caccia. Dopo le elezioni passa nel gruppo misto (il Polo Civico naufragherà di lì ad un anno, dopo le elezioni provinciali e comunali), prendendo posizioni critiche verso la maggioranza di centrodestra, ma smarcandosi spesso anche dal resto dell’opposizione, centrosinistra e Lega Nord. Intanto prosegue le attività imprenditoriali ai vertici della Coop Primavera.
Nelle elezioni del 2011, il rientro organico dentro al centrodestra: si candida nelle file di "Orgoglio Gallaratese", la lista di centrodestra che l’ex sindaco Nicola Mucci (che non poteva ricandidarsi, avendo fatto due mandati) ha costituito a sostegno del suo delfino Massimo Bossi, riunendo esponenti del PdL e alcuni nomi della società civile. Nel maggio scorso Magarò fa il pieno di voti: con 358 è il più votato in tutta la città, con dieci voti in più rispetto al più votato del PdL. Entra nuovamente in consiglio comunale, rimanendo nelle file dell’opposizione.
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