La casa di un mafioso ritorna alla città, inaugurato lo spazio neutro genitori-figli
Taglio del nastro in via San Giacomo per lo spazio che verrà gestito dai Servizi Sociali al fine di far incontrare genitori e figli di famiglie con disagio. L'immobile era stato acquisito nel 2014
E’ stato inaugurato oggi, martedì 18 giugno, lo ‘spazio neutro’ di via San Giacomo alla presenza delle autorità cittadine. L’Amministrazione comunale è stata rappresentata dal vice sindaco e assessore al Bilancio, Patrimonio e Società Partecipate, Pierangela Vanzulli. Presenti anche gli altri componenti della Giunta comunale.
Si tratta di un immobile sequestrato alla mafia diventato luogo di incontri tra genitori e figli. Lo stabile è stato completamente riqualificato dall’Amministrazione Fagioli anche grazie al contributo economico erogato da Regione Lombardia, attraverso il Decreto num. 7176 del 21 maggio 2019, proprio per interventi di recupero dell’immobile confiscato alla criminalità organizzata.
Il fondo complessivo spettante al Comune di Saronno è stato quantificato da Regione nell’importo di 72.325 e lo stesso Pirellone ha autorizzato Aler Milano ad erogare il saldo del contributo di 34.325, a fronte di un acconto già liquidato di 38.000 euro.
L’edificio ha una superficie complessiva di 140 metri quadrati sviluppati su tre livelli. Gli spazi interni sono stati abbelliti grazie ai disegni di tre studenti del liceo classico ‘Legnani’.
All’interno dei nuovi locali sono stati individuati spazi riservati ai genitori che si sono visti limitare, per varie ragioni, la possibilità di incontrare i figli. Alcuni spazi sono dedicati sia ai bambini, con un angolo gioco, sia agli adolescenti. Sono stati ricavati anche una cucina e un ufficio dove potranno essere svolti i colloqui tra gli operatori del servizio Radici e gli studenti che vogliono confrontarsi sui problemi in un ambito che non sia quello scolastico.
“Oggi è sicuramente un bel giorno – ha detto il vice sindaco a margine dell’inaugurazione – in quanto mettiamo a disposizione della collettività un nuovo spazio importante. Si tratta di un esempio di come da una situazione negativa si può ottenere una risorsa molto utile per i nostri cittadini”.
“La storia di questo immobile – ha raccontato ancora l’esponente della Giunta – ha avuto inizio nel 2014 quando arrivò in Comune (con la precedente amministrazione, ndr), da parte della Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, una nota con cui si invitava l’Amministrazione a formulare una manifestazione di interesse per il trasferimento del bene sequestrato. L’anno successivo, da assessore con delega al Patrimonio della Giunta Fagioli, contattai Regione Lombardia per confermare che avremmo destinato i locali a finalità sociali. Allo stesso tempo informai la stessa Regione che il Comune avrebbe potuto effettuare un intervento sul bene mantenendolo nel nostro patrimonio indisponibile solo qualora il contributo regionale fosse stato almeno superiore all’80% delle spese di ristrutturazione che avremmo dovuto sostenere. Ci fu una risposta positiva del Pirellone e così si iniziò un importante percorso che oggi vive il suo momento più bello”.
Anche l’assessore ai Servizi sociali, Gianangelo Tosi ha posto l’accento sulle importanti finalità del progetto. “Abbiamo individuato uno spazio funzionale e idoneo per un servizio molto delicato di carattere sociale, quale gli incontri con i propri figli per i genitori per i quali sono stati disposti dei provvedimenti da parte della giustizia”.
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