In Lombardia un quarto degli studenti stranieri presenti in Italia
La fotografia del Ministero mostra la contrazione anche del numero di stranieri che non riesce più a colmare il calo di iscritti italiani
Oltre duemila e duecento studenti stranieri a Varese, più di 2000 a Gallarate, 1800 a Busto Arsizio, 1700 a Legnano e 1200 a Saronno.
STUDENTI STRANIERI NEL VARESOTTO
La fotografia della popolazione studentesca di altre nazionalità nelle classi del Varesotto si rileva nell’ultima indagine del Ministero dell’istruzione. A livello statistico, è Gallarate ad avere la comunità più interetnica con il 17,6% degli studenti, a seguire Legnano, 15,5%, Varese con il 13,6% , Saronno (11,7%) e Busto Arsizio (11,2%).
Le comunità più popolose, in tutte le città del territorio, sono quella romena e quella albanese con percentuali differenti nelle diverse comunità. Seguono quella marocchina, la cinese, la filippina e l’indiana.
STUDENTI STRANIERI IN LOMBARDIA
In provincia, quindi, gli stranieri sono una presenza superiore alla media nazionale che è del 9,7% anche se il nostro territorio non è tra quelli più multietnici tra le province lombarde. La nostra regione è quella con il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana (213.153), circa un quarto del totale presente in Italia (25,3%), mentre la regione assorbe il 15,1% degli studenti con cittadinanza italiana.
Negli ultimi tre anni la regione ha registrato un aumento di oltre 9.000 studenti stranieri a fronte di un calo di oltre 11 mila studenti italiani. Le altre regioni con il maggior numero di studenti stranieri sono l’Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Piemonte che ne assorbono una quota compresa all’incirca tra il 9% e il 12%.
INCIDENZA DEGLI STRANIERI SULLA POPOLAZIONE TOTALE
La presenza degli studenti con cittadinanza non italiana nelle diverse regioni incide, però, in misura diversa quando si studia il fenomeno in rapporto alla popolazione scolastica locale e alle sue dinamiche di crescita e/o diminuzione. Da questo punto di vista la regione in cui gli studenti con cittadinanza non italiana più incidono nel contesto scolastico locale è l’Emilia Romagna dove oltre il 16% degli studenti non ha la cittadinanza italiana. Segue la Lombardia con il 15,1%, al terzo e al quarto posto si collocano la Toscana (13,8%) e l’Umbria (13,7%) seguite dal Veneto (13,3%) e Piemonte (13,2%). In pratica per ogni 5 studenti italiani uno è straniero.
PROVINCE CON IL MAGGIOR NUMERO DI STUDENTI STRANIERI
A livello provinciale si osserva che le prime 10 province con il maggior numero di studenti con cittadinanza non italiana assorbono da sole il 41,4% del totale. Prima in graduatoria è la provincia di Milano con 88.957 studenti (+3.838 rispetto al 2016/2017), seguita da Roma con 62.328 e Torino con 39.342 presenze. Tra le altre province figurano Brescia (32.950 studenti), Bergamo (25.435), Firenze (22.034), due province dell’Emilia Romagna (Bologna 21.531 e Modena 18.326) e due del Veneto (Verona 19.946 e Treviso 17.971).
Anche in questo caso il quadro si modifica quando si considera l’incidenza degli studenti con cittadinanza non italiana in rapporto alla popolazione scolastica locale. Infatti, la graduatoria delle province vede al primo posto la provincia di Prato dove, complessivamente, gli alunni senza cittadinanza italiana rappresentano il 26,1% del totale; seguono le province di Piacenza (22,2%), Mantova (18,4%), Cremona , Brescia, Asti, Parma (17,8%). Da segnalare la provincia di Brescia che con quasi 33 mila presenze è tra le aree con un numero di studenti con cittadinanza non italiana tra i più elevati, sia in termini assoluti sia in percentuale.
STUDENTI STRANIERI DI SECONDA GENERAZIONE
Il 63% degli studenti con cittadinanza non italiana è rappresentato dalle seconde generazioni. La costante crescita degli studenti nati in Italia da genitori emigrati nel nostro paese caratterizza significativamente l’evolversi della presenza degli studenti con background migratorio.
Nel quinquennio 2013/2014 – 2017/2018 questo gruppo di studenti è passato da circa 415 mila unità a 531 mila con un incremento di quasi 116 mila unità (+28% circa).
Nell’ultimo anno la crescita è stata di oltre 28 mila unità (+5,7%). Sul totale degli studenti con cittadinanza non italiana la quota dei nati in Italia supera il 63% mentre in rapporto al totale degli studenti rappresenta il 6,1 % (era 4,7% nel 2013/2014).
PRESENZA NEI DIVERSI ORDINI DI SCUOLA
Nei diversi ordini di scuola, la proporzione dei nati in Italia sul totale degli studenti stranieri è dell’84,4% nella scuola dell’infanzia, del 75,2% nella primaria e raggiunge il 56,7% nella scuola secondaria di primo grado. Nella scuola secondaria di secondo grado gli studenti con cittadinanza non italiana nati in Italia sono ancora una minoranza (31,8%). Considerando la dinamica delle iscrizioni è tuttavia facilmente prevedibile che nel giro di qualche anno raggiungeranno la maggioranza anche in questo grado di istruzione.
Nel 2017/2018 gli studenti italiani e gli studenti con cittadinanza non italiana nati all’estero sono diminuiti, nel confronto con l’anno scolastico precedente rispettivamente di 93 mila e quasi 13 mila unità, mentre come si è detto gli studenti nati in Italia da genitori stranieri sono aumentati di oltre 28 mila unità limitando il calo complessivo degli studenti totali a 77.000 unità. Anche tra le seconde generazioni vi sono, tuttavia, segnali di una tendenza alla contrazione, in particolare tra i bambini nell’età dell’infanzia. Infatti, l’aumento rilevato di 28.500 unità deriva da un aumento di 29.825 studenti nella scuola primaria e secondaria di I e II grado a fronte di un calo di quasi 1.600 bambini nella scuola dell’Infanzia. In effetti, è rilevabile che dall’a.s. 2014/2015 il contingente dei bambini con cittadinanza non italiana nati Italia presenti nella scuola dell’Infanzia tende a diminuire, così come accade per i bambini italiani e per quelli nati all’estero.
Tende a diminuire il numero degli studenti che per la prima volta entra nel sistema scolastico italiano. Per quel che riguarda la dimensione nazionale, a fronte dell’aumento registrato dagli studenti nati in Italia, gli studenti che entrano per la prima volta nella scuola italiana tendono in realtà a diminuire. Considerando l’ultimo quinquennio, tra il 2013/2014 e il 2017/2018 i dati dei frequentanti (infanzia esclusa) registrano un saldo negativo di oltre 9 mila unità, di cui oltre 2 mila tra l’anno scolastico 2016/2017 e il 2017/2018. La riduzione ha interessato esclusivamente gli studenti della scuola di primaria diminuiti di oltre 3mila unità, pari al 35% rispetto all’anno precedente .
ANALISI PER REGIONE, ORDINE DI SCUOLA E STATO DI NASCITA
La distribuzione degli studenti per regione, ordine di scuola e stato di nascita fornisce altri elementi sulle caratteristiche della diffusione degli studenti con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico nazionale.
Riguardo alla scuola dell’Infanzia e Primaria le regioni in cui gli studenti con cittadinanza non italiana incidono in misura maggiore sul totale degli studenti sono l’Emilia Romagna (18,4% nella scuola dell’Infanzia; 18,0% nella Primaria), la Lombardia (17,0% e 17,4%) e il Veneto (15,8% e 15,9%). Per gli istituti di scuola Secondaria di I e II grado, oltre all’Emilia Romagna e la Lombardia, si collocano ai primi posti l’Umbria e la Toscana. In particolare, l’Umbria è la terza regione per incidenza di studenti con cittadinanza non italiana nella secondaria di I grado (14,7%) e seconda nel caso della secondaria di II grado (11,8%) seguita, in questo caso, dalla Toscana (11,2%) (Tav. 9 e 10).
Un ultimo aspetto da considerare riguarda la distribuzione territoriale degli studenti stranieri entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano. In termini numerici gli studenti neoarrivati sono maggiormente presenti nelle regioni settentrionali, quali la Lombardia (5.605), l’Emilia Romagna (2.695) e il Veneto (1.858). Tuttavia, quando si esamina la loro incidenza sul totale degli stranieri, si osserva che, esclusa la Valle D’Aosta, i valori più elevati dell’indice si registrano in Sardegna (6,8%), Basilicata (6,2%), Sicilia (6,1%) in Campania (5,7%), regioni nelle quali la presenza di questi studenti risulta relativamente più consistente nell’istruzione secondaria di primo e secondo grado. Questo fatto si spiega con la forte presenza in questo gruppo, di studenti di recente immigrazione e di minori non accompagnati arrivati per lo più via mare e quindi distribuiti nelle aree prossime all’approdo.
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