Muore dopo una settimana dallo schianto sulla provinciale
Davide Riso, varesino, lascia una moglie e una figlia: era molto conosciuto in città, anche grazie alla sua professione di consulente immobiliare. Ma non solo
Non ce l’ha fatta il motociclista di 46 anni rimasto coinvolto in un incidente stradale la sera dello scorso 22 luglio a Calcinate del Pesce: era ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Circolo dalla tarda serata dello scorso lunedì.
Riso era in sella alla sua moto quando, percorrendo la Provinciale del lago in direzione Gavirate, intorno alle 23,30 era rimasto coinvolto in un violento scontro con un’auto. Soccorso da ambulanza e automedica, era stato trasportato all’ospedale di Circolo di Varese in codice rosso.
Davide Riso, varesino, lascia una moglie e una figlia: era molto conosciuto in città, anche grazie alla sua professione di amministratore della Byblos immobiliare. Ma non solo: aveva fatto le medie ai salesiani, e le superiori in città, rimanendo nel cuore di chi lo aveva incontrato.
«E’ stato compagno di classe alle medie, siamo stati per tre anni assieme – spiega Andrea Zanotti, fino a pochi mesi fa sindaco di Casciago – Il mio ricordo dei tempi delle medie è di Davide come il classico compagnone: un ragazzo sempre pronto allo scherzo, con cui era bello stare assieme ma in maniera intelligente. Tra l’altro, frequentando i salesiani, eravamo praticamente in un convitto: e questo aveva rafforzato la nostra amicizia. Ci siamo poi frequentati anche in maniera professionale, e ho ritrovato il ragazzo di allora, ma con la serietà di un uomo. Sono davvero addolorato, ci siamo visti l’ultima volta venerdì sera».
«Negli anni del liceo, anche se non era della mia scuola, abbiamo condiviso belle serate in una compagnia comune – spiega Andrea Minidio, professore al liceo Artistico, animatore culturale e uno dei suoi amici suoi social – Poi crescendo, come spesso accade, abbiamo strade diverse. Ma quando ci si incontrava per strada o magari passando davanti al suo negozio in via Cavour era bello stringersi la mano e scambiarsi un sorriso, che aveva dentro il ricordo di quelle serate spensierate di ragazzi»
«L’ho conosciuto per motivi professionali, l’ultima volta che ci siamo parlati era pochi giorni fa – ricorda Piero Galparoli, consigliere comunale che ha condiviso per anni la professione di Riso – Dire che era una gran brava persona è banale, ma è cosi. E sono dispiaciutissimo di quello che è successo».
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