Intitolato a Salvatore del Mastro il parco dei Giuliani e Dalmati
L'uomo, scomparso nel 1989, è stato per tanti anni custode volontario del parco che volle come luogo d'incontro per la comunità
A pochi giorni dall’intitolazione dello spazio tra viale Boccaccio e viale Toscana a monsignor Marino Colombo, domenica 1 luglio a Borsano è in programma un altro momento commemorativo, organizzato dalla contrada san Biagio: il parco adiacente al villaggio Giuliani e Dalmati prenderà il nome di Salvatore del Mastro. Alle 12 il sindaco Farioli scoprirà la targa su cui è inciso: “Salvatore Del Mastro (1921 –1989) – Promotore, artefice e “affettuoso” custode del parco, che fortissimamente volle come luogo d’incontro per la comunità a cui si dedicò con amore”.
A seguire la benedizione e l’aperitivo offerto dalla Cooperativa san Biagio. Per chi avrà prenotato (0331 351261 – 338 375142) ci sarà poi il pranzo e alle 16 un concerto della banda di Borsano.
L’intitolazione del parco è stata sollecitata dagli abitanti del quartiere per ricordare e ringraziare il Del Mastro, nato a Campo di Giove (AQ), e residente a Busto, nel villaggio Giuliani e Dalmati, dal 1970, in seguito al rimpatrio dalla Libia. Sin dai primi tempi nel quartiere si diede da fare affinchè a molti profughi della Libia, sparsi nei vari campi italiani, fossero assegnate le case ancora disponibili nel villaggio, costruito dall’Opera Nazionale Profughi per ospitare gli esuli della Venezia Giulia e Dalmazia. Si mise poi a disposizione della comunità, sia per la ricerca di lavoro, sia per il disbrigo di pratiche burocratiche.
Un vero e proprio punto di riferimento: per fare in modo che in un quartiere molto eterogeneo culturalmente per le diverse provenienze si creasse un clima di fraternità e amicizia, si impegnò anche nell’organizzazione di diverse iniziative di aggregazione. Nel 1980 fu promotore di una cooperativa edilizia che realizzò autorimesse sotterranee in una zona degradata del quartiere, che poi fu trasformata in un parco pubblico a cui si dedicò con passione, fino a quando la salute glielo permise. Il parco era il suo orgoglio, lo definiva il “fiore all’occhiello” della comunità.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
ccerfo su Fontana invita Trump alle Olimpiadi invernali del 2026: "Lo aspettiamo in Lombardia"
Ambro Ribo su Riconoscimenti a Varese: il valore della Polizia Locale lombarda sotto i riflettori
gokusayan123 su Spaccio nei boschi, sindaci della Valcuvia in prima linea: “Introduciamo le zone rosse”
Sergio Falcier su Dalla banca della memoria alla radio dei giovani: Angera vuole "diventare meta turistica 12 mesi l’anno"
Felice su Settimana della Sicurezza al Falcone di Gallarate: fuori presidi e polemiche "contro la militarizzazione"
Varese CdQ9 su Tra nuove norme e incertezze sui monopattini, anche a Varese si sperimenta il futuro della mobilità sostenibile
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.