Siticibo: primo a livello nazionale nel servire piatti caldi, lo dicono i numeri
Il progetto del Banco Alimentare riscontra ottimi risultati nell’attività di raccolta e distribuzione di cibo cotto
Il progetto Siticibo riscontra ottimi risultati nell’attività di raccolta e distribuzione di cibo cotto. Sono ottime anche le prospettive di crescita, ma sarebbe ancora più proficua con qualche volontario in più.
Si tratta del programma della Onlus Banco Alimentare, nato a Milano nel 2003 grazie all’entrata in vigore della “legge del buon samaritano” con lo scopo di recuperare le eccedenze di cibo, fresco e cotto, dalla GDO, la grande distribuzione organizzata, dalla ristorazione collettiva e dai refettori scolastici, rispettando le normative HACCP.
I numeri da un bilancio dell’iniziativa parlano chiaro: dal 2009 al 2018, la raccolta storica dalle scuole del territorio, di pane, frutta e dessert, è passata da 1.436,1 a 9.492,6 prodotti recuperati. Mentre, la raccolta di cibo cotto dalle scuole, attiva da fine 2015, registra un notevole progresso passando dalle 489 porzioni del 2015 alle 23.499 porzioni del 2018 per 238 assistiti settimanali.
Sono otto le scuole di Busto Arsizio a servizio del programma Siticibo (Bertacchi, Crespi, Rossini, Bossi, Pieve di Cadore, Manzoni, Pontida e De Amicis) e cinque le aziende partecipanti (Leonardo divisione elicotteri, Aeroporto Milano-Malpensa, ospedale di Circolo Busto A., Air Food S.r.l. e Panificio Colombo S.r.l.).
Gli enti beneficiari del cibo raccolto dalle scuole sono le Caritas Borsano, San Giuseppe, Beata Giuliana, San Michele e Ali d’Aquila, a cui si aggiungono gli utenti della parrocchia dei Frati e del P.I.M.E, beneficiari del cibo cotto. Gli enti beneficiari delle porzioni raccolte dalle aziende sono, invece, l’associazione “La casa gialla”, le coop. sociale “Piccolo Principe” e “Progetto Pollicino”, il P.I.M.E. e il convento dei Frati Minori.
L’iniziativa, che risulta essere virtuosa e vincente, è stata resa possibile attraverso l’inserimento degli abbattitori, strumenti appositi per il raffreddamento rapido e lo sviluppo di un asse trasversale tra gli enti partecipanti e i volontari: «In questi anni è stato svolto un lavoro corale grazie alla grande collaborazione di diversi cittadini. – spiega Dario Mazzucchelli, responsabile di Siticibo – Fondamentali e senza i quali non sarebbe stato possibile questa iniziativa, sono gli abbattitori che permettono di conservare le porzioni in maniera salubre e nel rispetto delle norme».
Francesco di Carlo, rappresentante del direttivo del Banco Alimentare ritiene sia un’iniziativa che rientra nell’economia circolare e contribuisca all’educazione nel rispetto del cibo e alla solidarietà, ma vi è la necessità di attivare giovani volontari: «Dobbiamo parlare tanto ai giovani per far comprendere che questa logica attuale del consumismo non va più bene, bisogna agire in una logica di risparmio e solidarietà. Noi come Banco Alimentare siamo vicini alle strutture e nel limite del possibile cerchiamo di aiutare a valore zero, ovvero è zero il valore per le merci che escono e zero per quelle che entrano, ma servono tanti volontari e attivare oggi gruppi numerosi di giovani è complicato».
L’assessore all’inclusione sociale, Osvaldo Attolini, sottolinea l’esigenza dell’iniziativa a Busto: «Il progetto risponde ad un bisogno fondamentale e i dati riscontrati sono uno stimolo per fare di più. Per questo qualche volontario in più non guasterebbe, anzi, l’attività potrebbe aiutare qualche pensionato a rendersi utile e a passare le giornate in compagnia», lancia un appello a chiunque avesse qualche ora di tempo libero, anche Francesco Nicastro, comandante della Polizia Locale: «Nonni, pensionati, genitori con qualche ora libera, si facciano avanti perché c’è più gioia nel donare che nel ricevere».
Si dichiara soddisfatto dei risultati anche l’assessore all’educazione Gianluigi Farioli: «I dati spiegano con chiarezza l’efficacia del servizio e l’evidente positività di quanto fatto finora. Guardiamo i risultati non per fare promozione e nemmeno propaganda, ma per fare meglio del bene perché il banco alimentare è una straordinaria risposta che viene perseguita nel silenzio dei volontari e non può prescindere da una rete che deve essere sempre più efficiente ed efficace».
Il sindaco Emanuele Antonelli conclude ringraziando la Onlus, augurando a tutti che il loro operato non si fermi mai «perché fate un qualcosa di miracoloso per busto Arsizio». Si ricorda, per chi volesse, la colletta alimentare il 30 novembre, nei 15 supermercati cittadini.
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