L’alternanza scuola-lavoro promossa: “Primo contatto col mondo che produce”
Presentati all'Ite Tosi i risultati di una ricerca qualitativa sui tirocini in provincia di Varese. Emerge come questa attività sia utile aigli studenti a capire come funziona un'organizzazione complessa
L’alternanza scuola-lavoro serve soprattutto a far conoscere ai giovani un ambiente di lavoro per la prima volta. Più che le competenze imparano a rapportarsi con un’organizzazione complessa e a conoscerne le dinamiche. È questo il risultato più evidente dell’indagine qualitativa condotta da Sodalitas e da IdeaLab che hanno intervistato 42 referenti di Alternanza Scuola-Lavoro (ASL) di circa 20 scuole, sia istituti tecnici sia licei, della provincia di Varese, e i referenti di circa altrettante organizzazioni (aziende, ma anche onlus, ecc) che ospitano studenti in tirocinio, con la garanzia che i risultati sarebbero stati riportati solo in forma aggregata e anonima.
I risultati di questa ricerca sono stati riportati in un convegno che si è svolto oggi pomeriggio (martedì) all‘Ite Tosi di Busto Arsizio alla presenza di dirigenti scolastici e referenti delle scuole del territorio.
Ad introdurre l’argomento è stata la nuova dirigente dell’istituto (che al suo interno ospita anche l’Its Incom) Amanda Ferrario la quale ha sottolineato quanto questo strumento sia utile e importante per i ragazzi ma che ha anche sollevato la questione della valutazione del tirocinio all’interno dell’intero percorso di studi.
Francesco Carvelli di Sodalitas e Luca Mari di IdeaLab hanno mo0strato i criteri metodologici che hanno ispirato questo lavoro e i risultati principali che, appunto, non sono numeri e percentuali ma vere e proprie relazioni su quanto i referenti di ambo le parti hanno potuto osservare nell’esperienza dei ragazzi nelle aziende.
A proposito di ciò che le scuole e le imprese si aspettano che gli studenti imparino nel corso dell’esperienza è stato proposto agli intervistati di ordinare per importanza 8 possibili finalità generali del tirocinio è risultato come molto importante il sapersi relazionare con colleghi e superiori e assumere comportamenti adeguati al contesto lavorativo mentre è risultato poco importante acquisire competenze professionali o svolgere una mansione. Addirittura per nulla importante capire il mercato di riferimento e conoscere i prodotti e i servizi che fornisce l’azienda. Dalla ricerca emerge la rilevanza delle competenze trasversali rispetto a quelle disciplinari.
Gli intervistati hanno proposto molte considerazioni sullo svolgimento del tirocinio. Prima di tutto, hanno sottolineato che raramente gli studenti pongono problemi di carattere comportamentale, e comunque che il contatto con l’impresa fa sì che gli studenti assumano comportamenti più maturi e consapevoli, anche indipendentemente dal profitto scolastico.
Insomma l’alternanza scuola-lavoro è da considerare a tutti gli effetti il primo contatto tra lo studente che esce da anni e anni di lezioni frontali e la dinamicità del mondo del lavoro.
Un’opinione manifestata con accenti diversi ma praticamente da tutti gli intervistati è che l’esperienza di tirocinio viene generalmente ritenuta positiva dagli studenti, cosa confermata anche dalle valutazioni generalmente positive espresse dai tutor delle imprese al termine dell’esperienza. Infine alcuni intervistati (4) hanno sottolineato che molti studenti continuano il rapporto con l’impresa dove hanno fatto il tirocinio anche dopo la conclusione del progetto.
L’incontro è poi proseguito con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato esponenti delle organizzazioni di impresa più importanti del territorio e il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Giuseppe Carcano.
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