Jakovics incendia il palazzetto, Vene domina il duello con Johnson
Torna il "Baltic Power" a Masnago, ma anche Simmons e - in parte - Mayo lasciano il segno. Prima presenza concreta per Cervi mentre Peak si rovina con i falli
PEAK 5 (IL PEGGIORE) – A Masnago si vede la classica “partita dell’ex”, ma a comporla non è Peak, bensì Salumu con la maglia di Pistoia. ElGei, che aveva dato segnali di solidità nelle ultime due partite, regala appena un lampo d’attacco e si perde via con falli a volte evitabili (5, alla fine). Benino in difesa su Petteway, ma è troppo poco.
CLARK 6 – La sufficienza arriva per quello sprazzo nel secondo periodo – tutti i suoi 7 punti – utile a tenere a distanza una Pistoia che in quel momento ci crede ancora. Detto questo, la sua partita non è certo scintillante, specie in avvio quando non trova mai lo spunto positivo né di qua né di là del campo. Che debba crescere, è evidente.
JAKOVICS 8 (IL MIGLIORE) – Mano calda, faccia tosta e ginocchia piegate: il protagonista numero uno è senza dubbio il lettone, che ne infila 24 tirando con l’80% da 3 punti e superando il pur ispirato Salumu nel testa-a-testa per la palma di bomber di serata. Il rapporto costo-qualità-rendimento di Ingus, in partite del genere è clamoroso. MVP a furor di popolo anche per i lettori della #direttaVN
NATALI 6 – Con Peak autoeliminatosi per via dei falli, tocca a NikNat coprire lo spazio in ala piccola, soprattutto nel ruolo di stopper su Petteway. Missione compiuta, con energia ed esperienza, e pazienza se in attacco non vede una palla. Pagnotta guadagnata.
VENE 7,5 – Primo quarto praticamente perfetto: segna i primi 8 punti di una Openjobmetis ancora intorpidita in attacco, mette la museruola, la catena, la cuccia, il sonnifero a Justin Johnson che non si riprenderà più dalle cure dell’estone. Da lì in avanti si “accontenta” di distribuire il gioco e gestire la sua posizione, aggiungendo i passaggi al millimetro che Simmons converte in canestri.
CERVI 6,5 – Sei punti e due rimbalzi in 7′, ma anche l’impressione che certi meccanismi “da campo” stiano tornandogli naturali. Con lui sul parquet, Varese assume una dimensione diversa rispetto a quando c’è Simmons: bravo anche Mayo a dargli fiducia e palla non appena è possibile. Passo in avanti.
SIMMONS 7 – Manca l’ennesima “doppia doppia” per un misero rimbalzo, ma questa considerazione la confiniamo nelle statistiche. Il giudizio è ovviamente molto positivo, perché non soffre il pur coriaceo Brandt e appare sempre in grado di poter dare alla squadra (prima ancora che a se stesso) un contributo decisivo.
MAYO 7 – Gioca di nuovo mezza partita da ragiunàtt, come dicono da queste parti, poi torna a fare il leader della squadra. Doppietta dall’arco, assist ficcante, canestro in slalom: insomma, il suo repertorio favorito. E senza troppo farsi notare, chiude… a 5 assist dalla “tripla doppia”: 19 punti, 10 rimbalzi (dall’alto del suo metro e 80 scarso) e 5 passaggi smarcanti ai compagni.
TAMBONE 6 – Non incide più di tanto in avvio, poi trova anche lui il passo giusto in difesa e “guadagna” 13′ sul parquet nonostante il super-Jakovics di oggi e gli spazi concessi ai titolari americani. Tre punti, frutto di una bomba arrivata quando c’è ancora un briciolo di partita, e per questo utile.
FERRERO 6,5 – Con il Vene di stasera, il ruolo del capitano è quello di dare il cambio al titolare evitando flessioni alla squadra. Missione compiuta, perché “dietro” ci mette la solita voglia e in attacco tira fuori dal cilindro due bombe che servono a Varese per scrollarsi di dosso Pistoia in via definitiva.
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